“Abbasso tutti!”

Subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale, su un anonimo muro del quartiere – mi pare – di Trastevere, a Roma, qualcuno lo scrisse a caratteri cubitali, con una vernice bianca: “Abbasso tutti!”. Nella città stremata dall’assedio, dalle privazioni, da morte e sofferenza, benché liberata dall’incubo nazifascista, qualcosa impediva ancora di respirare, di gioire e sorridere all’avvenire. Era il rancore il sentimento dominante. Rancore nei confronti degli aguzzini, ma anche dei coraggiosi liberatori, della tiepida Chiesa, del mondo che continuava pigramente a girare su se stesso, come niente fosse accaduto.Non è difficile immaginare i sentimenti dell’anonimo latore di quel murale. Perché avercela “solo” con qualcuno quando evidentemente la colpa è di tutti!?

Viviamo settimane, ore di grandi conflitti: ideologici, politici, perfino bellici. Uomini e donne uno contro l’altra armati di cannoni, ma anche di gesti, atteggiamenti, arroganza e parole, a volte le più dolorose di tutti. Vaccino sì, vaccino no. Crisi di governo sì, crisi no. Plastica no, bioplastica sì. Russia santa, Russia demone. Giovani contro meno giovani. Il tutto amplificato dalla cassa di risonanza del web, un vorticare di pensieri immenso, un maelmstrom di insulti e minacce, un clamoroso tutti contro tutti che lascia senza fiato. Il risultato è che oltre a persistere comunque una grande incomprensione veniamo avvolti da una strana stanchezza, una profonda voglia di essere altrove, di viaggiare oltre la meschinità e le illusioni.

Eccoci allora, siamo più numerosi del previsto per le strade delle città a denunciare in silenzio, in un gran movimento di pennelli e secchi di vernice. Scriviamolo anche noi il nostro disagio, la fine di ogni pazienza possibile. La mancanza di coesione, di dialogo, di voglia di capirsi e di comprendersi. E di volersi bene. “Abbasso tutti”. Anche questa società confusa e conflittuale. Una società che, come disse una volta Pier Paolo Pasolini: “…non offre lavoro, ma infiniti modi di dimenticare il presente…”.“Abbasso tutti”. Nessuno escluso.

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Pubblicato da Pino Loperfido

Autore di narrativa e di teatro. Già ideatore e Direttore Artistico del "Trentino Book Festival". I suoi ultimi libri sono: "La manutenzione dell’universo. Il curioso caso di Maria Domenica Lazzeri” (Athesia, 2020) e "Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis" (Edizioni del Faro, 2022). Nel 2022 ha vinto il premio giornalistico "Contro l'odio in rete", indetto da Corecom e Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige. Dirige la collana "Solenoide" per conto delle Edizioni del Faro.