
Alla fine dell’800, Alma Schindler era una bellissima ragazza, che aveva fatto già girare la testa a Gustav Klimt e ad altri artisti e intellettuali di Vienna. Diventerà Alma Mahler nel 1902, quando sposerà il famoso compositore e direttore d’orchestra Gustav Mahler, di vent’anni più vecchio di lei.
Alma era figlia di Emil Schindler, noto pittore paesaggista viennese. Appassionata di musica fin dall’infanzia, sognava di affermarsi come compositrice. È forse per questo che, a ventitré anni accetta di diventare moglie di Gustav. In realtà col matrimonio tutte le sue aspirazioni artistiche verranno vanificate.
Il ruolo di moglie e madre esemplare mal si addiceva all’irrequieta Alma che possedeva una bellezza e un fascino che stregavano letteralmente tutti gli uomini che avvicinava.
Sarà tuttavia la sua relazione con Walter Gropius, architetto tedesco fondatore della Bauhaus, a mettere in crisi il suo matrimonio con Mahler.
Lui morirà nel 1911, lasciando una vedova probabilmente non molto addolorata che, prima di sposare Gropius si consolerà fra le braccia di Oscar Kokoschka, celebre pittore espressionista. Dopo il divorzio da Gropius nel 1929, Alma conoscerà lo scrittore austriaco Franz Werfel, che diventerà il suo terzo e ultimo marito. Rimasta vedova per la seconda volta trascorrerà gli ultimi anni della sua lunga vita tra Los Angeles e New York, dove morirà nel 1964.
La tumultuosa storia sentimentale di questa “amante dei geni”, nasconde forse un’incredibile verità e cioè che Alma in realtà non ha amato mai nessun uomo, se dobbiamo credere a quanto lei stessa ha confessato: “Una quantità di cose è cambiata nella mia vita, ma una è rimasta la stessa: ogni volta che ottenevo ciò che volevo, non mi interessava più”.