Anche il più coccolone potrebbe stufarsi

Alla naturale domanda: “Posso prenderlo in braccio?” La risposta corretta dovrebbe essere un “sì, ma…”. È infatti importante pensare sempre all’aspetto etologico. Va considerato che in natura adora arrampicarsi e saltare ma fisicamente viene sollevato da terzi solo se catturato da un predatore, di conseguenza ecco perché molti gatti si divincolano dalla nostra presa. È certamente possibile abituare un gattino gradualmente e delicatamente, meglio se prendendolo mettendo una mano sotto lo sterno ed una sotto il posteriore, iniziamo a farlo sedendoci noi a terra e quindi alzandolo poco e sempre senza forzarlo. Va inoltre sfatato assolutamente il mito comune di prenderlo dalla collottola, ciò lo fa mamma gatta coi suoi piccoli, si può fare per un breve istante in fase di valutazione comportamentale, è accettabile anche una leggera pressione sulla collottola per ricordare l’atto quando siamo dal veterinario (ciò infatti tende a tranquillizzarlo) ma noi, in generale, potremmo, soprattutto nel caso di un soggetto adulto, causare lesioni alla muscolatura del collo.

Il gatto è certo tendenzialmente solitario ma, non disdegna la nostra compagnia, e alcuni sono particolarmente affettuosi, anche in questo caso però dobbiamo rispettare la sua natura e leggere il linguaggio del corpo, anche l’animale più coccolone potrebbe stufarsi del nostro continuo sfregamento, ma, prima di arrivare al morso e/o alla zampata, facendo attenzione, manda mille segnali calmanti di avvertimento! È inoltre bene abituarlo fin da subito ad essere manipolato in visione di una possibile visita veterinaria, tocchiamogli quindi periodicamente e dolcemente per poco tempo collo, orecchie, occhi, apriamo la bocca per vedere i denti, solleviamo la coda, tocchiamo e muoviamo le zampe, massaggiamo i polpastrelli. In questo caso può essere utile anche abituarlo ad un “target”, prendiamo una copertina e facciamo tutte queste manipolazioni su di essa, magari dandogli di tanto in tanto qualche buon bocconcino, potremmo poi portare la stessa copertina anche sul tavolo del veterinario, offriremo in questo modo odori e esperienze già vissute e la visita sarà meno traumatica!

In generale è sempre molto importante rispettare l’animale e capire quando questo cerca interazione con noi o quando piuttosto ha bisogno dei suoi spazi.

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Pubblicato da Cinzia Cavagna

Amo i libri e vivo in un piccolo zoo casalingo (14 cani, 5 gatti, 1 drago barbuto, 2 geche, 1 camaleonte, 2 tarantole). Unendo l’interesse, in particolare quella per i gatti, al mio amore per lo studio negli anni ho affinato gli approfondimenti inerenti al comportamento felino, un panorama in continua evoluzione che offre studi aperti e richiede costante aggiornamento, sperando di riuscire a trasmettere un po’ della mia passione anche tra le righe degli articoli, tramite “Gatta ci cova” , vorrei aiutarvi a scoprire di più su questo affascinante animale che vive in gran parte delle nostre case!