Ascolta un «cretino»

Diventa il protagonista della tua avventura!

Nico Colucci e il suo “Cammino del Cretino”: un’avventura tra trekking, ironia e crescita personale, che invita a vivere con leggerezza, scoprire se stessi e rispettare la natura.

Chi l’ha detto che il trekking è solo per esperti o per chi ha una predisposizione naturale all’avventura? A volte, basta un pizzico di «cretineria», intesa come sana follia e voglia di mettersi in gioco, per scoprire un mondo di possibilità. Ho avuto il piacere di parlare con Nico Colucci, creatore della pagina «Il Cammino del Cretino», un progetto nato quasi per caso che oggi conta migliaia di follower e che lo ha portato a condividere la sua passione con un pubblico sempre più ampio.

Definirei Nico un artista in cammino. Oltre ad essere un appassionato di montagna, è anche un artista e performer teatrale. «Ho studiato recitazione e danza per tutta la vita», racconta, «e il mio lavoro mi porta spesso a stare in teatro». Ma la sua vera passione è il trekking, che ha scoperto quasi per caso durante un viaggio in solitaria. «Il trekking mi ha salvato», confessa. «Mi ha aiutato a uscire dalla mia ‘bolla’ e ad avere una visione più ampia del mondo». E non si tratta solo di una fuga dalla routine, ma di un vero e proprio percorso di crescita personale. Il contatto con la natura, la fatica fisica, la solitudine o la condivisione con altri camminatori, sono tutti elementi che contribuiscono a formare il carattere e a mettere alla prova i propri limiti.

La storia del «Cammino del Cretino» inizia nel 2011, con un cammino «fai da te» lungo la costa adriatica, da Ravenna a Santa Maria di Leuca. Quaranta giorni di cammino con un caro amico, un’esperienza tragicomica e ricca di imprevisti che ha dato vita al nome «Cammino del Cretino». «Eravamo giovani e inconsapevoli», racconta Nico, «ma quell’esperienza ci ha cambiato la vita». Si sono ritrovati a dormire in posti improbabili, a fare i conti con il maltempo e con la scarsità di cibo, a perdersi e a ritrovarsi. Un viaggio che ha cementato la loro amicizia e che ha insegnato loro l’importanza di adattarsi, di ridere di se stessi e di apprezzare le piccole cose.

Tra gli aneddoti più memorabili, quello dell’«angelo della carta igienica». Dopo una giornata di cammino estenuante, il suo amico Michael, vittima di una pasta all’arrabbiata potenziata con peperoncino egiziano, si trova in preda a un’urgenza notturna in un camping affollato ma, ahimè, privo di salviette. Alle cinque del mattino, mentre corre verso il bagno, incontra miracolosamente un signore che passeggia con un rotolo di carta igienica in mano. «Sembrava il Messia!», la classica «manna dal cielo» che non credi essere reale, ricorda Nico tra le risate. Questo episodio, apparentemente banale, racchiude in sé molto del «Cammino del Cretino»: l’imprevedibilità, la capacità di affrontare gli imprevisti con ironia e la solidarietà tra compagni di viaggio.

Da quel viaggio è nato un libro, poi un canale YouTube, e infine la presenza su Instagram e TikTok. Nico gestisce i suoi canali con passione e ironia, condividendo consigli, esperienze e riflessioni sul mondo del trekking. «Amo i viaggi in solitaria», confessa, «ma ho scoperto che condividere l’avventura con gli altri ha un valore aggiunto». Il suo stile di comunicazione è diretto, schietto e coinvolgente, lontano dai toni patinati e artificiali di molti influencer. Nico si mostra per quello che è, con i suoi pregi e i suoi difetti, le sue paure e le sue debolezze, creando un legame autentico con i suoi follower. Nel prossimo futuro partirà anche un suo podcast, sempre molto ironico, dedicato al mondo dell’escursionismo.

Recentemente ha organizzato un trekking di gruppo con alcuni dei suoi follower, mettendosi in gioco come compagno di viaggio senza mai voler imporre una leadership. «Non sono una guida», precisa, «e credo che la condivisione vera nasca dalla parità, nell’avventura, nella scoperta, nello sconforto e anche nelle disavventure». Un’esperienza che ha permesso a persone di diversa età, provenienza e background di unirsi e creare un legame profondo, basato sulla passione comune per la montagna e sul rispetto reciproco.
Nico non si definisce mai una guida, ma un compagno di viaggio. E con la sua esperienza, ci ricorda che il trekking non è solo fatica e sudore, ma anche risate, condivisione e scoperta di sé. «Uscite di casa, scoprite il mondo che vi circonda, siate i protagonisti della vostra avventura!», è il suo invito. Un invito a lasciarsi alle spalle la paura, la pigrizia e le insicurezze, per aprirsi a nuove esperienze e a nuove conoscenze.
Per chi si avvicina al trekking per la prima volta consiglia di iniziare con gradualità. «Non serve partire super attrezzati», spiega. «Un buon paio di scarpe, dei calzini da trekking e uno zaino leggero sono sufficienti per iniziare». E soprattutto, è importante non esagerare con il peso. «Ho visto gente portare materassini gonfiabili da due chili e mezzo!», racconta divertito. «Così la fatica diventa eccessiva e non ci si gode più niente». Meglio optare per un equipaggiamento essenziale e funzionale, privilegiando la qualità alla quantità.
Nico ci tiene a sottolineare l’importanza di un approccio responsabile alla montagna che va vissuta con estremo rispetto. «È giusto che la montagna sia accessibile a tutti», afferma, «ma bisogna rispettare delle regole».
E aggiunge: «Servono più controlli e limitazioni, soprattutto per proteggere l’ambiente dall’impatto del turismo di massa».
«Non è lo scatto di un content creator ad attirare le folle», dice «un posto bello è evidente che venga visitato, ed ognuno di noi è responsabile del proprio comportamento». Un appello a un turismo sostenibile, che non si limiti a consumare le risorse naturali, ma che contribuisca a preservarle per le generazioni future.
Anche la sicurezza è un aspetto fondamentale. Nico racconta di essersi trovato in situazioni pericolose e di aver imparato a sue spese l’importanza di saper dire «no» quando le condizioni meteo o il proprio stato fisico non sono ottimali.
«A volte bisogna saper rinunciare», consiglia, «anche se la testa ti dice di andare avanti». La montagna non perdona gli errori e l’imprudenza, per questo è fondamentale pianificare con cura le escursioni, informarsi sulle condizioni del percorso e essere consapevoli dei propri limiti.

Concludo il racconto della nostra bella chiacchierata con un messaggio illuminato di Nico: «Se anche voi vi sentite un po’ «cretini», non abbiate paura di osare: il cammino che vi cambierà la vita potrebbe essere dietro l’angolo. L’avventura è fatta di coraggio, ma anche di autoironia e di leggerezza. La vera «cretineria» è rimanere chiusi nella propria zona di comfort, perdendosi la bellezza del mondo che ci circonda».

Un invito a vivere la vita con intensità, a non aver paura di sbagliare e a cercare sempre nuove sfide e nuove motivazioni. ■

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Pubblicato da Luca Grieco

La letteratura e la storia sono le sue muse. Trasforma le gesta del passato in nuove narrazioni. Ogni momento è un’opportunità per svelare i misteri del tempo.