Autunno con vista Pale 

ITINERARIO 1 – Piereni, Val Canali – ph Enrica Pallaver

Stiamo parlando dei territori della Val Canali, laterale della Valle di Primiero, di Passo Cereda e della conca in cui sono adagiati gli abitati di Sagron e di Mis, nella Valle del Mis. Abbiamo provato per voi tre diversi itinerari che coprono molto bene questa porzione di Trentino da ovest ad est. Tre percorsi immersi nella natura del Parco Paneveggio Pale di San Martino, comodi da raggiungere e adatti a tutti, anche ai meno allenati. 

Il primo di questi itinerari si sviluppa lungo l’ampia porzione di territorio che dalle pendici delle Pale di San Martino si protrae sulla destra orografica della Val Canali, dominando l’alta valle di Primiero. Un’escursione relativamente poco impegnativa, che si sviluppa tra i 1.200 mt. e i 1.500 mt. di quota su un versante particolarmente soleggiato ricco di boschi e pascoli alpini, è adatta a tutte le stagioni. Il percorso transita presso gran parte dei prati che coprono il versante meridionale del Monte Cimerlo (2.504 mt), caratteristico per i suoi campanili dolomitici isolati che ricordano merli appollaiati, situato all’estremo sud del gruppo delle Pale di San Martino e guardiano silenzioso della Valle di Primiero. Dal parcheggio dello Chalet Piereni (1.254 mt), si segue la strada che sale dietro il complesso verso nord, immersa nel bosco, e si ricongiunge con la principale. Una volta giunti sulla strada (Sentiero No. 731), si prosegue fino ai pittoreschi prati della località Fósne, caratteristici per il gruppo di masi costruiti a ridosso di un enorme masso collocato al centro dell’ampia conca. Da Prati Fósne, si prosegue salendo di quota rapidamente prima su sentiero e poi su strada forestale, attraversando altri pascoli fino a giungere al Prato di Costa, poco prima di arrivare alla Forcella Col dei Cistri.

ITINERARIO 1 – trekking al cospetto delle Pale – ph Marco Gober

La visuale del Monte Cimerlo visto da Prato di Costa merita sicuramente una pausa contemplativa. Una volta scavalcata la Forcella Col dei Cistri si prosegue in discesa, sempre seguendo il Sentiero No. 731 verso la località Rónzi, fino ad arrivare a Pra Sorìn, probabilmente uno dei luoghi più fotografati dell’area. Il percorso continua quindi, sempre lungo lo stesso sentiero, con una serie di saliscendi nel bosco sui pendii sud ovest del Monte Cimerlo. Dopo una mezzora abbondante si giunge ad un bivio, dove si imbocca la strada forestale in discesa verso i Prati Rónzi. Da qui, si segue la strada in direzione sud per poche centinaia di metri fino all’incrocio con il Sentiero No. 724 che porta a Dàgnoli. Poco prima di giungere agli splendidi prati della località (1.294 m slm), il sentiero diventa una comoda strada forestale che attraversa i prati in rapida successione fino a giungere alla località di Tais, conosciuta per l’ampio panorama sulla Valle di Primiero e per essere punto di decollo principale dei parapendisti locali. Da Tais, il rientro segue la strada asfaltata verso est che connette i prati dei Piereni con quelli di Petina, in leggera discesa, che permetterà di giungere al punto di partenza in un’ulteriore mezzoretta di camminata. Un anello di 13 km che è possibile chiudere in circa quattro ore, ammirando alcuni dei panorami più suggestivi dell’intero territorio, resi particolarmente colorati dalla presenza di larici e faggi tra la vegetazione.

ITINERARIO 2 – Passo Cereda in autunno – ph Enrica Pallaver

Sempre dalla Val Canali, ma spostandosi un po’ più in basso nei pressi di Villa Welsperg, sede principale del Parco Paneveggio Pale di San Martino, si parte per un’escursione che arriva fino a Passo Cereda. Proprio da Villa Welsperg, punto di partenza per tanti altri itinerari come ad esempio quello delle Muse Fedaie, si imbocca la strada forestale del Conte Welsperg, a tornanti e in leggera salita, fino a giungere ai prati di Lastredòl e Dalaibol. Una volta superato l’Agritur Dalaip dei Pape, tappa obbligata per chi ama assaporare i piatti della tradizione trentina, si prosegue lungo la forestale fino ad arrivare alla panoramica località di Colzoncai. Da qui si prosegue ancora per un breve tratto prima che la strada si restringa in sentiero, entrando in un maestoso bosco d’abeti. Il sentiero (No. 738) intitolato alla memoria di Piero Agostini prosegue in salita verso est fino a sbucare negli ampi prati che si estendono sotto il Passo Cereda. Con un altro quarto d’ora di facile camminata si giunge così al Passo, valico di collegamento tra la valle di Primiero e quella del Mis, conosciuto in inverno per il centro fondo con il relativo tracciato utilizzato anche per competizioni nazionali. Un’escursione davvero adatta a tutti, dal dislivello contenuto e completabile in 2.30 ore di camminata. Un’immersione totale nella natura del Parco su un percorso adatto anche alla mountain bike e non a caso parte dell’itinerario bike 2268 “Primiero-Cereda: dai paesi ai pascoli in quota”. Non trattandosi di un percorso ad anello, una volta arrivati a Passo Cereda, è necessario ripercorrere a ritroso il sentiero o usufruire degli autobus di linea di Trentino Trasporti. 

ITINERARIO 3 – Intrecci del Tempo ph Luca Merisio

Il terzo ed ultimo itinerario che vi segnaliamo si trova interamente nella valle del Mis e ha un nome piuttosto suggestivo: Il sentiero interpretativo “Intrecci del Tempo”. Si tratta di un percorso che si sviluppa su un anello di 7 chilometri che si sviluppa su strade forestali e sentieri addentrandosi nella Val de le Moneghe, alle pendici del Piz de Sagron. Trattandosi di un giro ad anello per la partenza abbiamo optato per lo Chalet Giasenei, struttura ricettiva a poca distanza dall’abitato di Sagron. Dallo Chalet, dove si trova anche la panoramica Torre T3, si imbocca la strada che con una serie di ampi tornanti conduce fino al rifugio forestale Val delle Moneghe (1265 mt). Da qui si prosegue poi in direzione Ronchet, nei cui pressi si trova anche una ex miniera di mercurio. Il percorso prosegue poi fino ad un bivio in cui, abbandonata la strada forestale si prosegue su sentiero verso la località di Pante e si rientra quindi allo Chalet Giasenei. Un giro ad anello particolarmente suggestivo in autunno, immerso in boschi di faggi monumentali che da inizio ottobre si tingono di rosso. Lungo il percorso sono stati installati numerosi totem informativi, che raccontano le storie e le vicende dei luoghi attraversati: dalla fienagione all’alpeggio, dalle attività di sfruttamento del legname a quelle di produzione del carbone, dalla geologia all’alpinismo, passando per i miti e leggende che attorno a queste aree si sono sviluppati e sono stati tramandati. “Intrecci del tempo” rappresenta una metafora del ieri, dell’oggi e del domani, ma anche dell’intreccio tra il Parco Paneveggio Pale di San Martino ed il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi che qui si trovano geograficamente più vicini che mai. 7 km per 340 metri di dislivello da godere appieno nella stagione in cui la natura si cambia d’abito regalando uno spettacolo cromatico senza pari.

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Pubblicato da Tina Ziglio

Concetta (Tina) Ziglio è nata sulle montagne in una notte di luna piena. Anziché ululare, scrive per diverse testate e recita in una sgangherata compagnia teatrale. Il suo ultimo libro è il discusso “Septizonium” (Aleppo Publishing, 2019).