“Avvicinamenti”: un altro passo verso la 70. edizione

Mercoledì 16 marzo a Trento secondo appuntamento con la rassegna che accompagnerà il pubblico verso un’edizione speciale del Festival: al Centro per la Cooperazione Internazionale in anteprima in città Kabul City in the Wind di Aboozar Amini.

Dopo il grande successo di The Alpinist. Uno spirito libero, che ha emozionato il pubblico in sala la settimana scorsa, tutto pronto per il secondo appuntamento della rassegna Avvicinamenti, che è ripartita dopo due anni di pausa forzata per accompagnare il pubblico trentino verso un’edizione eccezionale del Trento Film Festival.

Come abitudine Avvicinamenti coinvolge diverse sale e spazi in città, perché più che mai si tratta di far ripartire non solo il Festival, ma un intero sistema culturale, sociale e produttivo. Mercoledì 16 marzo è il turno del Centro per la Cooperazione Internazionale di vicolo s. Marco: nell’ambito della rassegna itinerante “Con i miei occhi – Storie afghane” sarà proiettato, alle ore 20.45, Kabul City in the Wind di Aboozar Amini, che porterà il pubblico sulle alture circostanti la città teatro di interminabili conflitti, recentemente caduta nuovamente nelle mani dei talebani.


L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento dei posti. La proiezione è in collaborazione con Doc/it – Associazione Documentaristi Italiani nell’ambito della rassegna cinematografica itinerante “Con i miei occhi – Storie afghane”.

Kabul City In The Wind di Aboozar Amini

Afghanistan-Paesi Bassi / 2018 / 88’ / versione originale con sottotitoli italiani

Afshin e Benjamin sono fratelli e vivono con i loro genitori in un quartiere sulla sommità delle colline di Kabul. Hanno poco più di dieci anni ma il riflesso della guerra già scandisce i tempi delle loro vite: il cimitero dove riposano le vittime di un attentato diventa il loro parco giochi. Quando il padre è costretto ad abbandonare la famiglia, il maggiore dei due, Afshin, deve affrontare prematuramente la responsabilità della vita adulta. Abas è invece un autista, guida ogni giorno il proprio autobus fatiscente tra le strade polverose della capitale afghana. La sua allegria non è che un diversivo, una scelta di sopravvivenza nelle lotte che tormentano la sua esistenza, divisa fra l’officina di riparazione e la casa di famiglia. Kabul è la vera protagonista del primo lungometraggio del regista afghano-olandese Aboozar Amini: City in the Wind offre il ritratto di una città in guerra, della quale non vediamo che una quotidianità straniata e ai cui bordi sembrano premere la paura e la precarietà di un conflitto perenne, convitato di pietra che si è oramai insinuato tra le vite delle persone.

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