Caldaro al lago: il vino, l’avventura, la vita all’aria aperta

Tutte le fotografie sono di Helmuth Rier

A molti piace definirlo così: “un piccolo angolo di paradiso incastonato tra pittoreschi vigneti e vette che si stagliano in cielo”. Qui si parlano due lingue, ci sono il lago e la montagna, c’è lo stile architettonico dell’Oltradige e l’architettura contemporanea, il vino bianco e quello rosso, l’uva e le mele. Chi cerca il sud, qui troverà olivi, cipressi e calde giornate estive. Chi predilige il nord, rimarrà affascinato da boschi rigogliosi e innumerevoli sentieri. Caldaro è terra di piaceri, in senso lato, ma soprattutto terra di gusti e sapori.

La gola Rastenbachklamm 

Suggestiva e romantica, la gola si trova tra le frazioni di Castelvecchio e S. Giuseppe al lago. Fa parte dell’ultimo tratto del Sentiero della pace, del quale rappresenta la virtù del coraggio, ma può essere percorsa anche singolarmente. La gola Rastenbachklamm si raggiunge partendo dalla frazione di Castelvecchio o facendo il percorso al contrario, da S. Giuseppe al Lago. Appena arrivati, la temperatura scende bruscamente. La penombra prende il sopravvento e raccomanda prudenza nell’andare alla scoperta di questo affascinante percorso attorniato da una selvaggia vegetazione. Lungo il sentiero, ad attendere i visitatori, una magnifica cascata, non distante dalla quale si trova la famosa rovina della Basilica di San Pietro, probabilmente la più antica chiesa del Tirolo. L’atmosfera ispira a contemplare la natura, a meditare, ad immergersi in un mondo quasi fatato. Alla fine del percorso si torna verso il sole, verso il lago, se si scende, o in direzione Castelvecchio andando verso l’alto. Con la sua cascata ed i tronchi coperti d’edera, la gola Rastenbachklamm rappresenta un monumento a cielo aperto davvero suggestivo reso facilmente percorribile da scale e ponti opportunamente fissati.

Passo Mendola

Un soggiorno in Alto Adige non finisce mai di stupire e le proposte per chi cerca una vacanza attiva sembrano essere illimitate. Sono di fatto molteplici i sentieri che si snodano a valle, tutt’attorno il lago di Caldaro o tra i vigneti, ma altrettanti sono quelli che si trovano in cima alla montagna di casa, la Mendola. Comodamente raggiungibile in cremagliera, il passo della Mendola rappresenta il punto di partenza ideale per passeggiate ed escursioni in quota. Un’esperienza da non perdere. Raggiunta la stazione a monte si viene accolti da un panorama mozzafiato sulla valle dell’Adige e la Bassa Atesina. A 1300 metri le temperature calano ed è il posto ideale per le calde giornate estive. Da un lato il Monte Penegal, dall’altra parte il Monte Roen, il passo Mendola è ricco di sentieri, per passeggiate o escursioni in bici. Le baite lungo il sentiero offrono piatti tipici e bibite rinfrescanti.

Bike

Oltre a questo, un’altra disciplina particolarmente diffusa a Caldaro è la bicicletta, sempre più apprezzata quella a pedalata assistita, che permette di superare in agilità anche le pendenze più impegnative. Numerosi sono gli itinerari attraverso boschi, vigneti e colline ricche di meravigliosi punti panoramici, piacevoli ed accoglienti posti di ristoro ed emozionanti soste. 21 percorsi GPS sono stati elaborati e tracciati, disponibili presso l’Ufficio Turistico di Caldaro oppure sul sito web www.caldaro.info. A chi preferisse invece il noleggio, da Pasqua ad Ognissanti, Caldaro offre un comodo servizio di noleggio biciclette presso l’Associazione Turistica (E-Bike) o il noleggio bici in Piazza Rottenburg per una più ampia scelta di biciclette e accessori.

Vino e arte culinaria

Immerso tra vigneti situati tra i 200 e i 700 m s.l.m., protetto dalla Mendola e coccolato dalla brezza del suo lago, il villaggio vitivinicolo di Caldaro è ricco di microclimi. Ciò consente la coltivazione di un’ampia varietà di uva di ottima qualità. Uve Sauvignon, Pinot Bianco e Gewürztraminer, ma anche Pinot Nero, Merlot e Cabernet Sauvignon, per citarne solo alcune. 

C’è tuttavia un vino rosso che spicca tra tutti e che sta vivendo un vero e proprio comeback. È un vino che i caldaresi portano nel loro cuore: il Kalterersee, letteralmente “Lago di Caldaro”. Prodotto dalle uve del vitigno autoctono della Schiava, è un vino rosso fresco, fruttato, elegante. Particolarmente amato e di facile beva, è capace di sposarsi a meraviglia sia ai piatti della cucina tradizionale, come la classica merenda a base di Speck dell’Alto Adige che a quelli della moderna cucina alpino-mediterranea, piatti a base di pasta e pizza. 

Quando si parla di vino, non si può non parlare di gastronomia. Come per diversi altri aspetti, anche l’arte culinaria a Caldaro sembra fare da ponte tra nord e sud. I piaceri del palato sono infiniti e si evolvono di stagione in stagione. 

Qui si ritrovano i piatti cardine della cucina delle Alpi, accompagnati dalle pietanze simbolo della tradizione mediterranea.

Sempre più spesso, quando a Caldaro ci si ferma in un ristorante, il menù ci propone la “Polenta originale di Caldaro”. Di colore giallo oro, a grana grossa e particolarmente gustosa, la polenta è un ingrediente che troviamo alla base o come contorno di molteplici piatti.

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