Se è vero che il sound di Carpa si può incasellare sotto la sigla di rap in realtà il giovane musicista roveretano va ben oltre gli steccati del genere. Lo si comprende ascoltando i pezzi del suo secondo album che mette in chiaro le carte con un titolo evocativo dalle radici elleniche. “Hybris”, che sta per arroganza, esprime l’attuale dimensione sonora di Niccolò Carpita, che per questo lavoro si era imposto tre obiettivi: lanciare un prodotto che mantenesse il suo stampo conscious, che seguisse una linea melodica accattivante e che rispecchiasse la sua seconda passione di genere: la musica Edm.
Come sottolineato infatti Carpa nel suo calderone sonoro oltre al rap mette deep house, progressive house, trap e trap edm e un pizzico di raeggeton: “È la voglia – spiega – di trovare una volta per tutte un’identità artistica, che nel mio caso vuole unire la musica elettronica con l’hip hop. Non sono sicuramente il pioniere del genere ma sto trovando la giusta chiave di lettura, la mia”.
Il disco pubblicato per ora in digitale troverà presto anche una forma fisica su cd e mette anche in fila una bella serie di collaborazioni sia con musicisti della scena trentina che nazionale.