Casa dei nonni: il rifugio per grandi e piccini è off-limits


“Mamma, posso dormire dalla nonna oggi?” Frasi che evocano emozioni, ricordi che riaffiorano dal fondo del cuore coinvolgendo tutti i sensi. Nostalgie, profumi, immagini, tradizioni e affetti di un piccolo mondo antico… tutto scorre veloce. Quanti pensieri in un attimo!
La casa di tutti i pomeriggi dopo la scuola, dei compiti e della merenda delle quattro, del grembiule di nonna dietro a cui mi nascondevo e che mi lasciava la farina sulla guancia quando mi appoggiavo per rubarle le caramelle al latte dalla tasca. La casa delle vacanze estive, delle partite a carte in cui il nonno lasciava barare i più piccoli mentre nonna strizzava l’occhiolino in un sorriso complice. Delle vendemmie, della legna da accatastare e della “fornela” da tenere sempre viva nei giorni più freddi quando “stiza” diventa la parola d’ordine. La casa della pasta fatta a mano, delle ciliegie sotto spirito, del vino, della salsa di pomodoro di cui la cucina si impregnava, della fragranza dolciastra delle marmellate da spalmare sulle fortaie e delle bucce d’arancia sopra la stufa per profumare l’ambiente. La casa dei nasi rubati tra le dita che chissà dove finivano, delle cannucce colorate per viziare i nipoti, delle piccole mance in moneta per il gelato infilate nella cartella, di cose antiche e chincaglierie, dei bauli sempre fonte di meraviglie e tesori. La casa dei ferri per fare la maglia e del caffè d’orzo sempre pronto, dei riposini pomeridiani, dei modi di dire dialettali, delle cantine polverose e piene di attrezzi misteriosi e vetusti. Del pranzo di Natale tutti insieme, stretti su una tavola allungata e accomodati su sedie diverse mentre si chiede alla cuoca affaccendata di sedersi a mangiare, della veranda occupata interamente da presepe ed albero, delle castagne sul fuoco e i regali da scartare. La casa delle chiacchiere tra parenti e di un sacco di storie di vita raccontate con tanto entusiasmo e un pizzico di imbarazzo.
Un porto sicuro in cui tornare, un rifugio, una casa dove farsi coccolare, anche una volta cresciuti. Ecco, se dovessi chiedere a Babbo Natale un regalo, io che mi sono ritrovata adulta senza capire quando ho smesso di essere bambina, credo che sarebbe quello di poter passare questo Natale a casa dei nonni.

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Pubblicato da Denise Fasanelli

Mamma insonne e sognatrice ad occhi aperti. Amo la carta, la fotografia e gli animali. Ho sempre bisogno di caffè. Non ho bisogno di un parrucchiere, d’altronde una cosa bella non è mai perfetta. Ho lavorato nel campo editoriale, della comunicazione e mi sono occupata di marketing per alcune aziende. Ho pubblicato un libro insieme all’ex ispettore Pippo Giordano: “La mia voce contro la mafia”(Coppola ed. 2013). Per lo stesso editore, ho partecipato, in memoria dei giudici Falcone e Borsellino, al libro “Vent’anni” (2012) con un racconto a due mani insieme all’ex giudice Carlo Palermo.