C’era una volta una password

ì

C’è un mistero che pervade le vite di giovani e anziani con una simmetria quasi poetica: la perdita delle password. Un fenomeno che, pur essendo universale, trova espressioni particolarmente affascinanti in base all’età di chi ne è coinvolto. 

Anziani: gli archeologi del digitale

Cominciamo dai nostri saggi nonni e genitori, i pionieri del mondo digitale che, pur con la loro saggezza, non hanno avuto il tempo di dedicarsi alla criptografia della memoria. Per loro, le password sono un intricato puzzle che potrebbe richiedere anni di studio e un’università dedicata.

Immaginate nonno Giuseppe che, con un’aria di orgogliosa competenza, cerca di accedere alla sua email. Dopo aver tentato di digitare “Non9oG!useppe2023”, e dopo una serie di combinazioni variabili come “GiuseppeNonno_2023” e “1#NonnoGiuseppe!”, si arrende e chiama il tecnico. Il suo livello di frustrazione è inversamente proporzionale alla sua fiducia nel sistema di gestione password. La sua vera password è “Password1”, ma la mente umana può ospitare solo un numero limitato di informazioni, e, naturalmente, quella chiave di volta è svanita nell’oblio.

E i giovani?

Sì, quelli che cresciuti con la convinzione che il WiFi sia un diritto umano fondamentale, vivono in un mondo di password che variano da “123456” a “qwertyuiop” (il tasto “Shift” è troppo complicato). 

Quando un giovane si ritrova a dover fare un reset della password, la scena è quasi comica. Immaginate Marco, il millennial iperconnesso, che cerca di accedere al suo profilo Linkedin. Dopo aver tentato “Marco1234!”, “M@rco_2023” e “LinkedInM4rco!”, si rende conto che ha dimenticato quale sia l’indirizzo email collegato. 

E allora?…

In entrambi i casi, c’è una soluzione universale che potrebbe unire generazioni diverse nella loro battaglia contro le password. 

È sufficiente andare su Google, da PC o da mobile, e cercare “Password Manager”, e, d’emblée avremo tutte le nostre password segrete (quanto?)…

Quindi, giovani e anziani, non temete! Che siate degli esperti tecnologici o dei pionieri digitali, sappiate che la perdita delle password è un rito di passaggio universale. La prossima volta che non riuscirete a ricordare la vostra chiave segreta, ricordate: fa parte del viaggio, e ci rende tutti un po’ più umani. Ce n’è bisogno.

Condividi l'articolo su:
Avatar photo

Pubblicato da Francesco Bindi

Francesco Bindi è formatore e divulgatore informatico, dal 1995. Lavora con scuole di vario ordine e grado, enti pubblici, aziende. Nel suo canale YouTube WEBindi, propone interviste a personalità di vario genere, sul loro utilizzo del web. Le stesse son o sulla pagina Facebook omonima.