Come perle nello scrigno magico

Esistono luoghi naturali di grande bellezza che meritano davvero di essere esplorati e raccontati! Uno di questi è la Grotta di Aladino, una vasta caverna situata nell’area del lago Casinei in Val Daone, all’interno del Parco Naturale Adamello Brenta in Trentino. Scoperta in chiave speleologica nel 1994, la grotta è nota soprattutto agli speleologi per le caratteristiche morfologiche: 350 metri di profondità e oltre 7 km di percorsi esplorativi, in parte ancora misteriosi. Quest’ultimo aspetto lascia immaginare l’esistenza di un luogo segreto celato tra i suoi anfratti e rimasto immutato da millenni. È da questo tempio naturalistico ammantato di buio mistero che traggo ispirazione per la storia, Gary e i luoghi dell’incanto. Collocata nell’Età di mezzo, come altre della stessa collana editoriale, la vicenda presenta dialoghi e didascalie in un dialetto finto antico esilarante. Vi si narrano le peripezie di due pellegrini, Gary e Spike, finiti chissà come nei boschi secolari della Valle di Daone e costretti da un branco di lupi affamati, a riparare in una grotta. Incantati dalle meraviglie naturali e dalle formazioni di gigantesche stalattiti e stalagmiti, s’inoltrano nell’oscurità con l’aiuto di una rudimentale attrezzatura luminescente: una gabbietta contenente alcune lucciole catturate poc’anzi tra le piante di felci, nel fitto sottobosco del tempo che fu.

Gary e Spike, novelli speleologi medievali nella Grotta

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Nelle viscere della terra, secondo Verne

Avventurarsi nelle profondità della Terra ci rimanda all’incredibile viaggio negli abissi, intrapreso dal professor Otto Lidenbrock e da un pugno di esploratori protagonisti del romanzo fantascientifico di Julies Verne, Viaggio al centro della Terra. Dopo essersi calati in un pozzo senza fondo all’interno di un vulcano, Lidenbrock e i suoi, incontrano funghi alti come palazzi e giganteschi animali preistorici. Il viaggio degli avventurieri nostrani nella Grotta di Aladino invece, è sicuramente più corrispondente alla realtà sotto l’aspetto morfologico, poiché mira a descrivere alcune meraviglie architettoniche naturali che ognuno di noi può ammirare visitandola.

Una volta penetrati nell’antro, i nostri novelli esploratori superano tra grandi blocchi di granito, un torrente sotterraneo il cui rombo rieccheggia assordante e inquietante nella grande sala. S’imbattono, o meglio, scivolano su strane concrezioni calcaree, palline biancastre di calcite, chiamate pisoliti, che ritrovano in maggior quantità, adagiate in piccole vasche d’acqua dal colore verde smeraldo. La caverna, pavimentata da strati di depositi sabbiosi silicei, si presenta enorme e ricca di passaggi tortuosi e il rischio di smarrire la strada del ritorno è alto. Ecco allora che le pisoliti, grazie ad un semplice ma ingegnoso trucco, si rivelano di grande utilità per tracciare il percorso intrapreso: raccolte dai nostri esploratori e disseminate lungo il passaggio, permetteranno di ritrovare agevolmente la strada del ritorno. Non hanno però fatto i conti con un misterioso abitante della caverna…

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Un antico abitante della grotta

Con licenza creativa, scopriamo all’interno della grotta un solitario plantigrado d’altri tempi: l’Ursus Spelaeus, presente nelle caverne 120.000 anni fa e antenato dell’orso bruno. Non è dato sapere se il preistorico mammifero dall’animo gentile e uso a collezionare grandi quantità di Pisoliti, sia effettivamente vissuto nella Grotta di Aladino, ma ci piace immaginare che abbia contribuito con la sua presenza, a farci scoprire questo luogo da favola, oltre che a riportare sani e salvi nel mondo di sopra, i nostri amici.

L’affettuoso Ursus Spelaeus incontrato nella Grotta di Aladino © Fulber
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Pubblicato da Fulber

Dal 1977 Fulvio Bernardini è autore di collane illustrate su cultura e identità con più di 170 opere editoriali, produzioni televisive per ragazzi, sigle animate e mostre di pittura nelle principali città europee. Riconoscimenti: 2008, Segnalazione Speciale per la Comunicazione Didattica alla 4° edizione del Premio Artigiano (MART-Rovereto) per la collana a fumetti “Pompiere Junior”. 2010, plauso delle più alte cariche dello Stato, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ufficio del presidente, Ministro dei Beni Culturali e Ministro della Gioventù per l’alto valore educativo della collana a fumetti “I Nuovi Amici”, promossa da Anffas Trentino Onlus. 2014, il dipinto “Criminal Heart” sul femminicidio è benedetto da Papa Francesco in Vaticano. 2017, Menzione Speciale in Campidoglio al Premio Letterario Nazionale “Salva la tua lingua locale” per l’opera “L’uomo del Mondo altro”. 2020, “Racconti Molecolari” è selezionato al VIII Premio di Divulgazione Scientifica Giancarlo Dosi 2020, tra i primi 70 su 510 opere in gara, e tra i primi dieci della sua categoria.