La strana coppia. Si intitola così, il film uscito nel 1968 che consolida e consacra il poi divenuto celebre duo di amici e attori, formato da Jack Lemmon e Walter Matthau. Un duo che non è, apparentemente, nulla più che l’ennesima coppia comica del grande schermo (come Stanlio e Ollio, come Dean Martin e Jerry Lewis), ma che pure stavolta, in qualche modo, ribalta i canoni della comicità, trasformando i due in una strana coppia: non due comici, bensì due attori a tutto tondo, due figure anche talvolta tragiche, il cui incontro e il cui scambio, paradossalmente, producono ilarità.
È un “gioco” che funziona. Funziona al punto che le pellicole che li vedranno protagonisti in combinazione saranno molte, negli anni a venire: Due irresistibili brontoloni, That’s Amore – Due improbabili seduttori, Gli impenitenti, La strana coppia II. E poi, ancora, quella volta in cui Lemmon e Matthau lavoreranno in<insieme sullo schermo, coincidente con l’unico passaggio del primo dietro alla macchina da presa: Kotch (tradotto in italiano Vedovo aitante, bisognoso affetto offresi anche babysitter).
Ma questo duo, a ben guardare, quanto scivola nel “triangolo”? A far conoscere i due attori, era stato Non per soldi… ma per denaro, nel 1966, quarta pellicola – dopo A qualcuno piace caldo, L’appartamento, e Irma la dolce – che dichiarava Lemmon l’attore feticcio del regista Billy Wilder, in un percorso che li unirà per lungo tempo e che, inesorabilmente, si intreccerà anche a quello della strana coppia.