È la corsa dei “cirenei della domenica”, un termine che nel gergo della Coppa d’Oro definisce i direttori sportivi, quegli oscuri artefici che trionfano in una gara ciclistica dalle regole inusuali, giunta quest’anno alla sua cinquantaseiesima edizione.
Per il direttore sportivo, quel giorno di sole è un riscatto tardivo dopo una lunga stagione passata nell’ombra dell’abitacolo dell’ammiraglia. L’allievo, pedalando ottantina di chilometri attraverso la Valsugana, alta e bassa, gli dedica il successo, conquistato superando per primo la linea di arrivo nel cuore di Borgo.
Fino a pochi anni fa, la Coppa d’Oro era nota come la “corsa della lira d’onore,” con il vincitore che accettava un simbolico compenso di una lira, lasciando premi e onori al proprio direttore sportivo. E, nonostante il tempo, lo spirito della gara rimane intatto, fedele alla visione del suo fondatore, Carlo Dalla Torre, sessant’anni fa.
Le prime edizioni, itineranti, hanno infine trovato una dimora definitiva a Borgo Valsugana, con partenza e arrivo nel cuore della località e un passaggio intermedio a Pergine Valsugana, dopo la salita di Tenna, l’unica vera asperità del percorso.
La scenografia è un poema visivo: un gruppo di corridori sfilano in Corso Ausugum, mentre coriandoli piovono dalle finestre e dai balconi che si affacciano sul viale.
Sul palco della premiazione, Arnaldo Dandrea, presidente della Cassa Rurale Valsugana e Tesino, sponsor principale della corsa, consegna il premio al vincitore del giorno. Dandrea osserva che la 56esima edizione si è conclusa splendidamente, con una partecipazione autentica di pubblico e sportivi. La Coppa d’Oro, oltre a essere una gara ciclistica, è un’opportunità per celebrare la bellezza dei nostri paesaggi, e la Cassa Rurale continuerà a sostenere la manifestazione in futuro.
Brandon Fedrizzi, del Club Ciclistico Forti e Veloci di Trento, ha tagliato per primo il traguardo della 56esima edizione, ottenendo il suo 19esimo successo stagionale. Ma il vero trionfatore della Coppa d’Oro, secondo la formula di questa gara, è stato il direttore sportivo Claudio Caldonazzi, al secondo centro consecutivo, dopo aver vinto l’anno scorso con Alessio Magagnotti, anch’egli in maglia Forti e Veloci.