Daniele Groff: tra la libertà e il desiderio di un senso 

Daniele Groff torna a suonare in Trentino – il 2 giugno sulla Panarotta: aprirà il festival Lagorai d’Incanto.

Daniele nasce a Trento nel 1973. A ventuno anni si diploma in pianoforte presso il conservatorio della sua città.
La passione per il brit-pop lo spinge all’età di 19 anni ad attraversare il Regno Unito con la sua moto. Nel 1999 pubblica l’album di debutto Variatio 22, prodotto, come i successivi, da Marco Patrignani. Con il singolo di esordio Daisy vince l’edizione 1998 di “Sanremo famosi”. Partecipa al Festival anche l’anno successivo con la canzone Adesso.

Il 2001 è l’anno della pubblicazione del secondo album BIT, mentre nel 2002-2003 Daniele lavora al suo terzo album, Mi accordo, portando a Sanremo il pezzo Sei un miracolo nel 2004. Dopo una pausa, Groff torna nel 2007 con Prendimi, il nuovo singolo prodotto insieme al chitarrista dei Fools Garden, Volker Hinkel. Nel 2015 pubblica il singolo Bellissima la verità e nel 2016 il singolo Sempre nella mia testa.

Daniele, come stai? Cosa fai in questo periodo?

Si può dire che da un po’ di tempo prosegue nella mia vita un lungo periodo di riflessione, sospensione, rivisitazione, nel tentativo di visualizzare un nuovo progetto e di trovare un senso al proseguire del mio percorso musicale. Non è facile, purtroppo, essere convinti delle produzioni che andrai a proporre, quando devi pubblicare musica. Non è facile valutare la validità a livello di messaggio, soprattutto. Insomma, sono in un lungo periodo di crisi artistico – esistenziale che spero porti ad una crescita mia, aldilà della musica.

Poche settimane fa hai fatto delle date a Roma, però; suoni ancora in giro per l’Italia?

Sì, è così. Nonostante questa sospensione ho ancora molte richieste per esibizioni dal vivo, e questo sicuramente mi dà motivazione e spinta; tiene viva la fiamma, cioè il desiderio di cantare e scrivere. Mi fa capire che quello che ho fatto, nel mio piccolo, è importante per molte persone, e in qualche modo questo mi responsabilizza nel continuare a lavorare sui miei talenti, che alla fine sono quello di suonare e di cantare: ho voglia di restituire in qualche modo quello che ho ricevuto. I concerti che ancora faccio in giro per l’Italia sono quasi un monito a non sprecare le proprie doti, a utilizzarle positivamente le energie e le capacità. Un invito che va aldilà della musica, ovviamente.

Ormai da dieci anni sei tornato a Trento. Com’è vivere qui? Ti manca Roma? Ci hai vissuto vent’anni.

Mi manca molto viaggiare, a dire il vero, anche se con la musica ho ancora possibilità di visitare e vedere tanti luoghi d’Italia, e vivere così le diverse particolari atmosfere delle città. Mi manca anche un po’ un certo “nomadismo di residenza”: nei vent’anni a Roma ho traslocato spesso. Trento è per me un rifugio a cui sono tornato volentieri. Come tanti con la proprio patria, ho un rapporto di amore-odio. È la mia zona di comfort, e quindi ci sto bene, però ne riconosco i limiti e come in ogni ambiente natale quel senso di sicurezza a volte è eccessivo: si rischia di cadere nella routine e quindi nell’assenza di sfide. Vorrei forse mettermi in gioco di più, lanciarmi nelle difficoltà: l’ideale sarebbe poter tornare a esplorare, con permanenze lunghe, aldilà dei tour, e tenere il Trentino come porto sicuro. Comunque anche a Roma sentivo di non essere davvero integrato: non è facile cambiare. Quassù ho anche la mia famiglia e mia madre, per cui sono contento di aver passato qui gli ultimi anni.

(Continua)

L’intervista completa uscirà su TrentinoMese di giugno.

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Pubblicato da Alessandro Zanoner

Nato a Trento nel 1993, insegnante di italiano, latino e storia nelle scuole superiori. Suonatore di strada con umili tentativi da cantautore e scrittore. Mi piacciono la montagne e il Mar Tirreno; viaggio con una buona frequenza, soprattutto in centro Italia. Un pomeriggio a Roma una volta all'anno, minimo. Pavese, Moravia ed Hermann Hesse i miei autori preferiti in narrativa. Per la musica De Gregori, Vinicio Capossela, Lucio Battisti e Giovanni Lindo Ferretti.