Era il 28 ottobre 2014 quando il vocabolario Zingarelli inseriva tra i suoi lemmi un neologismo che era entrato prepotentemente nell’uso comune: è la parola “selfie”, della cui “ufficializzazione” proprio in questi giorni si celebra il decennale. Noi puristi della lingua italiana abbiamo lottato affinché questo ennesimo prestito linguistico dall’inglese non prendesse piede: ci siamo fatti in quattro per far valere le espressioni equivalenti già presenti in italiano, come auto-scatto, per evitare questa nuova micro-dose di esterofilia. Ma è stata una lotta inutile, anche perché – diciamoci la verità – rispetto all’auto-scatto il selfie è proprio un’altra cosa. L’auto-scatto è genericamente la tecnica con cui ci si fa da sé un ritratto fotografico.
Il selfie è proprio “quel gesto lì”, del tutto intuitivo, non serve nemmeno spiegarlo: prendi in mano il cellulare, abbozzi una faccia, fai click e dopo pochi istanti pubblichi sui social o mandi alla morosa. È probabilmente il singolo gesto più significativo degli ultimi due decenni. Il selfie è diventato una parte integrante del modo con cui ci presentiamo al mondo. Pratica solipsistica in cui ciascuno fa il ritratto del proprio sé, il selfie che pubblichiamo è solo uno dei quindici che ci siamo scattati in sequenza: esiste da qualche parte un cimitero dei selfie non pubblicati, perché non mostravamo precisamente l’idea di noi che volevamo trasmettere.
Alle volte le differenze sono del tutto microscopiche: basta una rotazione di tre gradi in più o in meno del mento per esaltare in modo inaccettabile quell’accenno di pappagorgia che il mondo non deve vedere. In questi dieci anni il selfie è cambiato molto: dai primi anni sperimentali e sfacciati (vi ricordate le duck-face, le faccette con le labbra increspate tipo culo di gallina?), il selfie oggi è nella sua maturità, molto più serio e composto. Anzi, oggi il semplice selfie è obsoleto.
La nuova tendenza è quella del ritratto in intelligenza artificiale: tu ti fai il selfie, lo carichi su qualche server (e già da quel momento la tua immagine non è più tua) e l’intelligenza artificiale mette le tue fattezze su un corpo che non è il tuo. Vuoi il tuo volto sul corpo di uno sportivo, di una modella, di qualcuno che non assomiglia a te? Bene, ora si può fare con estrema facilità. E così addio immagine di sé: resta l’immagine e basta.