“Due vite”: amicizie oltre il tempo

Due giovanissimi Pia Pera e Emanuele Trevi

Avrebbe potuto scrivere un libro sulla moglie di Gagarin, o su una qualsiasi dimenticata eroina del passato (come va di moda oggi) e avrebbe avuto il plauso di molti più lettori e, forse, qualche chance di vincerlo quel Premio Strega a cui è candidato*.
L’avrebbe meritato tutto, perché in Due vite (Neri Pozza, pag. 121, Euro 15) Emanuele Trevi ci rende partecipi di un’amicizia, ci invita cioè a godere assieme a lui del ricordo di due persone speciali, non solo per lui, ma per tutto il mondo letterario e della cultura italica: Pia Pera (1956-2016) e Rocco Carbone (1962-2008). Il titolo non si riferisce solo didascalicamente a loro, ma al fatto che “noi viviamo due vite, entrambe destinate a finire: la prima è la vita fisica, fatta di sangue e respiro, la seconda è quella che si svolge nella mente di chi ci ha voluto bene”.

La scrittura di Trevi avvolge e abbraccia, proprio come un amico, coinvolge, commuove. A mano a mano che il racconto si snoda, proponendo vite reali come fossero un romanzo, attraverso i libri, la visione del mondo di Rocco e di Pia, l’orto fatale di quest’ultima, la morte violenta del primo (riguardo alla quale, tra l’altro, si avanza un terribile, inedito dubbio). Tre amici che si vogliono bene, per davvero, e che portano la propria relazione ben alta, come labari puntati verso il cielo: le insegne di un esercito non violento diretto verso la testa di ponte della Conoscenza.

Poi la morte si porta via quel che deve e Trevi resta orfano del legame. E resta solo. Intenerisce qui la descrizione della rinnovata solitudine di chi si impegna – anche grazie a questo libro – a far durare più a lungo possibile la seconda vita di due cari amici. Proprio come gli eroi di un romanzo, andandosene, Pia e Rocco hanno seminato incredulità. A Emanuele il compito di effettuare il raccolto.

* Aggiornamento *
In effetti alla fine il Premio Strega Trevi l’ha proprio vinto! Un bravo a lui e uno alla giuria che per una volta è riuscita a scrollarsi di dosso le pressioni delle mode e del mercato.

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Pubblicato da Pino Loperfido

Autore di narrativa e di teatro. Già ideatore e Direttore Artistico del "Trentino Book Festival". I suoi ultimi libri sono: "La manutenzione dell’universo. Il curioso caso di Maria Domenica Lazzeri” (Athesia, 2020) e "Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis" (Edizioni del Faro, 2022). Nel 2022 ha vinto il premio giornalistico "Contro l'odio in rete", indetto da Corecom e Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige. Dirige la collana "Solenoide" per conto delle Edizioni del Faro.