Si intitola “Virus du mal” ed è dedicata a Charles Baudelaire, di cui ricorrono in aprile i 200 della nascita, l’ultima opera di land art dell’artista Dario Gambarin, realizzata su un terreno incolto di 27mila metri quadrati con trattore, aratro, erpice rotante e nessun disegno tracciato a Castagnaro (Verona). Il titolo è naturalmente un richiamo alla raccolta di versi ‘Les fleurs du mal’, l’unica opera pubblicata in vita da Baudelaire, che cambiò i destini della poesia moderna.
In precedenza Gambarin aveva dedicato altri lavori a personaggi di rilievo dell’attualità e del passato, tra cui Papa Francesco, Leonardo da Vinci, Dante, Putin, Biden e Beethoven.
Quest’ultima dedicata al poeta francese, ha spiegato, “è un’opera che a 200 anni dalla nascita del poeta si contestualizza nell’emergenza che stiamo vivendo. Penso che grande poeta avrebbe apprezzato questo titolo. Mentre ero concentrato nella realizzazione del suo volto sulla terra mi è tornato in mente un verso di una sua poesia (“corrispondenze”), i profumi, i colori e i suoni si rispondono. E immerso nei profumi nei colori e nei suoni della campagna ho pensato che da lassù mi stava sostenendo”.