Eseguire ordini

Un gruppo di uomini reclutati per andare in scena senza aver mai provato ma dopo aver sottoscritto un patto: eseguire ordini. Attorno a questo ruota Bros, di Romeo Castellucci, che inaugura il novembre del teatro trentino con due serate in programma il 4 e il 5 del mese al Teatro Sanbàpolis. 

Castellucci, regista noto a livello internazionale per un teatro fondato sulla totalità delle arti e vincitore di numerosi riconoscimenti importanti tra cui il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia e due Golden Mask per la lirica, porta in scena la quotidianità governata da una dittatura invisibile, dove uomini comuni in divisa da poliziotto si impegnano a eseguire comandi senza porsi domande, senza capire, senza essere preparati a cosa li aspetterà. Tutto accade in un’atmosfera oscura e «Ciascun “poliziotto” – spiega Castellucci – riceve comandi individuali per via auricolare ai quali deve obbedire in tempo reale». Lo spettacolo non ha una trama precisa ma «non è uno spettacolo sulla polizia», precisa il regista. Emergono invece fortemente temi come la violenza dell’alienazione che si contrappone alla comicità prodotta da gesti inconsapevoli, il distaccamento dal tempo per essere invece inseriti in un presente assoluto, l’obbedienza omologata alla legge privata di spirito critico, la responsabilità individuale e collettiva nel rapporto degli esseri umani con l’autorità. Bros apre la Stagione Regionale Contemporanea, una rassegna di 17 spettacoli di teatro di ricerca che da novembre ad aprile si svolge nei teatri di Bolzano, Trento e Rovereto. La Stagione Regionale Contemporanea è nata a partire dal protocollo d’intesa tra il Centro Servizi Culturali Santa Chiara, il Teatro Stabile di Bolzano, Coordinamento Teatrale Trentino, Fondazione Haydn di Bolzano e Trento.

Non solo teatro, ma anche danza per i teatri della città di Trento. 

Da segnare in agenda, il 17 e il 18 novembre: per chi ancora non l’avesse visto, al Teatro Sociale arriva infatti Graces di Silvia Gribaudi, un progetto sul concetto di bellezza. In scena tre danzatori insieme alla stessa coreografa, che ama definirsi “autrice del corpo” sapendo trasformare le imperfezioni in arte. Questo lavoro, ispirato all’arte di Antonio Canova, dimostra come attraverso la danza contemporanea sia possibile giocare in modo molto serio e al tempo stesso leggero con temi al centro del dibattito pubblico, come quello del corpo, dei suoi canoni, del suo essere bello o brutto in relazione al tempo. 

Il Teatro Sociale apre per questa stagione anche a bambini e bambine: nel mese di novembre infatti è in programma un doppio appuntamento pomeridiano dedicato a loro. Domenica 13 in scena Filastrocca della vita della Compagnia Teatrale Stilema, un carosello di storie che riguardano la giostra della vita: nascite, paure, felicità, coraggio, lacrime, evocando la sensazione bellissima di sentirsi parte di un qualcosa di più grande. Il 20 novembre invece arriva Colors, della Compagnia TPO in coproduzione con Teatro Metastasio, uno spettacolo di danza e digital design che porta i più piccoli in un universo dove le interpreti colorano lo spazio con il corpo.

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Pubblicato da Susanna Caldonazzi

Laureata in comunicazione e iscritta all'Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige dal 2008, inizia la sua esperienza professionale nella redazione di Radio Dolomiti. Collabora con quotidiani, agenzie di stampa, giornali on line, scrive per la televisione e si dedica all'attività di ufficio stampa e comunicazione in ambito culturale. Attualmente è responsabile comunicazione e ufficio stampa di Oriente Occidente, collabora come ufficio stampa con alcune compagnie, oltre a continuare l'attività di giornalista free lance scrivendo per lo più di di cultura e spettacolo. Di cultura si mangia, ma il vero amore è la pasticceria.