Farne a meno

“Abbiamo passato 16 anni senza l’energia elettrica. Senza l’elettricità ho imparato a conoscere più cose di quante ne avrei potute conoscere con la luce e lì ho incominciato a capire che tutti questi bisogni, queste necessità potrebbero essere solo la proiezione di bisogni indotti”. Le parole di Fabrizio De André tornano alla mente un mattino di fine ottobre, quando una momentanea inaccessibilità di WhatsApp ha mandato in panico qualche centinaia di migliaia di persone in tutta Italia.

Il 29 settembre, l’agenzia Reuters ha pubblicato un interessante articolo dal titolo “Europe braces for mobile network blackouts”, in cui dopo aver analizzato la situazione che stiamo vivendo attualmente dal punto di vista della crisi energetica, si parla di un possibile blackout delle reti mobili da vivere nei prossimi mesi. Il tutto ovviamente avrebbe preso inizio dalle decisioni prese dalla Russia legate alle forniture di energia. “La decisione della Russia di interrompere le forniture di gas attraverso la principale via di approvvigionamento dell’Europa sulla scia del conflitto in Ucraina ha aumentato le possibilità di penuria di energia. In Francia, la situazione è aggravata dalla chiusura di diverse centrali nucleari per manutenzione” si legge nell’articolo. In Europa ci sono batterie di riserva, certo, ma è stato calcolato che garantirebbero un funzionamento di soli trenta minuti. Quindi è come se non esistessero.

Meta Platforms – la società di Mark Zuckerberg –  non ha comunicato le motivazioni reali dell’interruzione del più amato servizio di messaggeria istantanea (qualcuno ha parlato anche di disturbo elettromagnetico dovuto ad un’insolita attività solare). Ma quali che siano i reali motivi, il rischio paventato dall’agenzia di stampa britannica rimane. E le parole dell’indimenticato Faber non possono non provocare una profonda riflessione, soprattutto in chi senza schermi, emoticon e messaggi a stare proprio non ce la fa.

Condividi l'articolo su:
Avatar photo

Pubblicato da Pino Loperfido

Autore di narrativa e di teatro. Già ideatore e Direttore Artistico del "Trentino Book Festival". I suoi ultimi libri sono: "La manutenzione dell’universo. Il curioso caso di Maria Domenica Lazzeri” (Athesia, 2020) e "Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis" (Edizioni del Faro, 2022). Nel 2022 ha vinto il premio giornalistico "Contro l'odio in rete", indetto da Corecom e Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige. Dirige la collana "Solenoide" per conto delle Edizioni del Faro.