Fies: nel nome di Agitu

Da sx, Mackda Ghebremariam Tesfau’, Barbara Boninsegna, Simone Frangi, Justin Randolph Thompson (ph. Alessandro Sala-courtesy Centrale Fies)

Dopo le aperture di maggio e giugno, l’1-2-3 luglio Centrale Fies ospita il primo kickoff meeting di APAP, la rete europea dedicata alle Performing Art, che include 20 artiste/i e 11 istituzioni tra festival, teatri nazionali, centri di produzione e di residenza. Rete vincitrice di uno dei più importanti bandi di Creative Europe, APAP lavora per diventare un network socialmente più inclusivo, a partire dalla parità di genere, ispirandosi al femminismo intersezionale, e applicando dinamiche orizzontali ai processi decisionali e cercando un nuovo equilibrio nella scelta degli artisti e delle artiste così come dei temi trattati. Feminist Futures non è solo una programmazione legata al meeting europeo ma anche una Feminist Futures School condotta da ricercatrici ambientali, sociologhe del lavoro, artiste e artisti. Curato da Barbara Boninsegna e Filippo Andreatta, artista e curatore, il programma include un’ampia e fine selezione di performance e installazioni delle artiste/i sostenute/i da APAP e di alcune/i artiste/i che quest’anno hanno trovato a Centrale Fies un campo-base perennemente attivo, un luogo interamente dedicato al sostegno dello studio, la ricerca, la qualità e il confronto fra artisti e artiste; Anne Lise Le Gac, Chiara Bersani, Sotterraneo, Tatiana Julien, Eva Geatti, Michikazu Matsune, Harun Morrison, OHT, Jacopo Jenna, DEM e Kate McIntosh. Tanti i filoni di narrazione: si partirà dalla ricerca del benessere e della felicità di Anne Lise Le Gac (1 luglio) in YOLO, per cui ha trascorso 40 giorni in un wellness hotel con un gruppo di persone in cerca della felicità più primordiale; alla ricerca degli archetipi è anche il lavoro di DEM (1 – 2 – 3 luglio) Mater Matris, in cui le maschere cucite diventano antenati e antenate che tornano per farci riscoprire la sacralità del vivere quotidiano, in un momento storico molto complesso. 

Dal 4 luglio prende vita un nuovo progetto a cura di Centrale Fies e l’ Associazione Le Garage Lab. A partire da una residenza artistica di Christian Offman (‘93) e Francis Offman (‘87) all’interno della Agitu Ideo Gudeta Fellowship nasce il progetto TUCUL. Monumenti temporanei a Agitu Ideo Gudeta. Nel mese di luglio verrà lanciata una call to action alla comunità locale per la raccolta di materiale di recupero e fondi di caffè che serviranno per la realizzazione di opere d’arte temporanee. L’obiettivo è di erigere a Trento due “monumenti  temporanei” dedicati ad Agitu, chiamati appunto Tucul, tipico di molte regioni africane, in particolar modo dell’Africa orientale, luogo di nascita di Agitu.

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