Firme false e registro elettronico

Sono uno studente di oggi, è normale che se l’autobus rimane bloccato nel traffico arrivo a scuola in ritardo e a mamma e a papà compare subito sul telefono la notifica della mia assenza! Adesso sono arrivato e ho dovuto mandare a entrambi la foto del banco con me dietro: se becco una nota per il selfie è colpa loro!

Sono una studentessa di ieri, è normale che meritavo una medaglia per aver falsificato benissimo la firma di mia mamma sul libretto personale! Nessun professore aveva sospettato di nulla! Sono soddisfazioni, anche se poi glielo avevo confidato… prima si era arrabbiata, poi mi aveva detto di non farlo più. E zitti con mio padre. 

Sono una studentessa di oggi, è normale che se non ho studiato e prendo un brutto voto i miei lo sanno subito e scoppia la tragedia! A casa inizia il processo: vogliono sapere perché non ho studiato, vanno a controllare quanto tempo prima la verifica era stata inserita nell’agenda del registro elettronico, scrivono mail ai prof per chiedere un collegamento in meet. Tutto questo moltiplicato per due: i miei sono separati e le notifiche arrivano a entrambi. 

Sono uno studente di ieri, è normale che ogni tanto la mattina io partivo da casa con la cartella piena ma anziché a scuola andavo a giocare a biliardo in quel famoso bar… dovevi solo stare attento a uscire, perché anche i prof lo sapevano e ci passavano davanti apposta per beccarci. 

Sono uno studente di oggi, è normale che io sia ossessionato dalla sequenza dei colori delle mie valutazioni: troppi rossi che corrispondono ai non sufficienti (è rosso anche il 5,75 cioè un sei meno che è praticamente sei, grrrrr!!!!!) e pochi verdi. Non posso neanche dirlo a casa che sto in ansia perché mi mandano dallo psicologo e io non ho voglia di andarci. 

Sono una studentessa di ieri, è normale che durante l’intervallo si fumava sui corridoi della scuola insieme ai professori. Era un modo per entrare in confidenza, togliere la barriera della cattedra e farsi dare qualche consiglio. Alle volte si scroccava pure!

Sono una studentessa di oggi, è normale che se vado nel bagno della scuola a fumare una sigaretta elettronica mia madre e mio padre lo sanno prima ancora che l’abbia finita! E poi partono: quante volte te lo devo dire, ma ti sembra il caso, stai sempre a fumare, cominciamo bene… 

Sono uno studente di ieri, è normale che a volte riuscivo a convincere il prof di matematica a non scrivermi la nota sul libretto dicendo che sennò i miei non mi facevano usare il motorino! L’infamata era che in cambio del silenzio mi faceva fare una pagina intera di esercizi. Un vero ricatto, ma almeno ho imparato l’algebra. 

Sono una studentessa di oggi, è normale che sto in ansia perché so che mia madre in pausa pranzo va a vedere insieme alle sue colleghe di lavoro tutte le medie dei voti già a settembre e poi chiama papà e mi fanno un mazzo così per niente! Che si rilassino! Non hanno altro da fare?

Sono uno studente di ieri, è normale che in gita scolastica ne combinavo di tutti i colori ma poi supplicavo i prof di non dire niente a casa! In realtà avevo scavalcato due balconi per entrare nella stanza delle ragazze ma non mi sono fatto male! Per fortuna il prof che mi ha fatto la predica era quello di ginnastica, che probabilmente ha apprezzato la mia agilità. 

Sono uno studente di oggi, è normale che se in gita scolastica vado nella camera a fianco i miei lo sanno in tempo reale! E allora mi chiamano anche se sono in gita e attaccano: ci avevi promesso che, guarda che salti il viaggio studio in Australia, non sei neanche partito che già ci scrivono, che figura ci facciamo, eccetera. 

Sono una studentessa di ieri, è normale che non si sapeva mai cosa scrivere nel tema di italiano e stavamo ore a guardare per aria, mentre per scrivere una giustificazione falsa (corredata e completata con firma ricalcata ad arte naturalmente) ci si apriva la fantasia più fervida, che potevamo meritare almeno un otto! Peccato che non si poteva dirlo direttamente alla prof. Anche se forse lo sapeva.

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Pubblicato da Tiziana Tomasini

Nata a Trento ma con radici che sanno di Carso e di mare. Una laurea in materie letterarie e la professione di insegnante alla scuola secondaria di primo grado. Oltre ai grandi della letteratura, cerca di trasmettere agli studenti il piacere della lettura. Giornalista pubblicista con la passione della scrittura, adora fare interviste, parlare delle sue esperienze e raccontare tutto quello che c’è intorno. Tre figli più che adolescenti le rendono la vita a volte impossibile, a volte estremamente divertente, senza mezze misure. Dipendente dalla sensazione euforica rilasciata dalle endorfine, ha la mania dello sport, con marcata predilezione per nuoto, corsa e palestra. Vorrebbe fare di più, ma le manca il tempo.