Gasperotti: una, mille porte sul futuro

I fratelli Gasperotti, oggi

Nel cuore del Trentino, tra le verdi vallate e le montagne silenziose, c’è una storia che scorre come un fiume tenace. È una storia fatta di legno, metallo, e soprattutto di mani che lavorano con dedizione. Questa è la storia della famiglia Gasperotti, un nome che evoca immagini di maestri artigiani, di tradizioni tramandate e innovate, di una passione che sfida il tempo e le mode.

Una tradizione, quella della famiglia Gasperotti, che inizia nel 1880 in un laboratorio di falegnameria meccanica e si sviluppa con Felice Gasperotti nel 1945. Un uomo con una visione, Felice inizia la sua avventura imprenditoriale in un laboratorio di fabbromeccanica a Pomarolo, un paese che sembra uscito da una cartolina, con le sue case dai tetti spioventi e l’aria frizzante di montagna. Felice non era un semplice fabbro; era un artigiano con un’anima di inventore, formato nelle officine aeronautiche Caproni di Milano, dove aveva appreso l’arte di combinare robustezza e precisione.

La prima sede storica dell’azienda a Pomarolo ora adibita ad uffici, sale di formazione, museo Gasperotti e magazzino

La Gasperotti nacque in un’epoca in cui l’Italia stava rialzandosi dalle macerie della guerra. Felice, con il suo spirito indomito, gettò le basi di un’azienda che avrebbe abbracciato il futuro senza mai dimenticare le sue radici. Nel 1965, quando fu costruito il primo stabilimento a Pomarolo, la Gasperotti era già conosciuta per la sua eccellenza nella carpenteria. I tralicci per le linee elettriche, le antenne, le scale metalliche, le recinzioni e i cancelli portavano tutti il marchio inconfondibile di una cura maniacale per i dettagli.

Ma fu nel 1975 che la svolta decisiva arrivò con l’ingresso del figlio Riccardo Gasperotti (Direttore Commerciale). La produzione di porte blindate iniziò con il modello C, un prodigio di sicurezza con chiusura a doppia mappa e cilindro europeo di servizio. Riccardo portò una ventata di modernità, introducendo innovazioni che avrebbero trasformato la piccola officina in un’azienda all’avanguardia.

Felice Gasperotti

Gli anni Ottanta videro l’arrivo di Gianmario Gasperotti (Direttore tecnico) e di Renato Gasperotti (Amministratore Delegato), i quali contribuirono a spingere lo sviluppo tecnologico e l’organizzazione oltre i confini della tradizione familiare, portando l’azienda dove è oggi. La richiesta di porte blindate crebbe a dismisura, portando alla decisione di abbandonare gradualmente la carpenteria metallica per concentrarsi esclusivamente sulle porte. Era un cambiamento epocale, ma necessario per rispondere alle esigenze di un mercato in evoluzione. Nel 2000, un nuovo capitolo si aprì con l’inaugurazione del sito produttivo di Rovereto, un vasto complesso di 8000 metri quadrati dotato di una linea automatica di produzione. Felice, insieme ai figli, tagliò il nastro con un misto di orgoglio e malinconia, sapendo che stava consegnando la sua eredità a una nuova generazione.

Inaugurazione del 2000

Il 2010 segnò un’ulteriore espansione con l’acquisto di una nuova linea completamente automatizzata. L’azienda, pur evolvendosi verso una dimensione industriale, non perse mai il legame con l’artigianato. Le porte Gasperotti, distribuite in quattro continenti, sono oggi sinonimo di sicurezza e bellezza. Ogni porta è un pezzo unico, realizzato con la stessa cura e passione che Felice aveva instillato nei suoi figli.

Le porte Gasperotti non sono semplici barriere tra l’interno e l’esterno; sono racconti di una famiglia che ha saputo fondere tradizione e innovazione, impegno e creatività. Sono il risultato di un lavoro fatto con il cuore, un tributo alla dedizione e alla passione di chi, anno dopo anno, ha costruito qualcosa di più di una semplice azienda: ha costruito una leggenda.

Nell’ultimo decennio si è inserita la terza generazione che sta aprendo l’azienda alle nuove tecnologie per garantire un futuro duraturo. Aprire una porta Gasperotti è come entrare in un mondo dove il tempo sembra essersi fermato, dove l’artigianato vive ancora nei gesti lenti e accurati di mani esperte, dove ogni dettaglio racconta una storia di passione e dedizione.

E in ogni angolo del mondo, da Rovereto a Pechino, ogni volta che una porta Gasperotti si chiude, si sente ancora l’eco di quel piccolo laboratorio di Pomarolo, dove tutto ebbe inizio.

La famiglia Gasperotti al completo
Lo stabilimento di produzione di Rovereto
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Pubblicato da Tina Ziglio

Concetta (Tina) Ziglio è nata sulle montagne in una notte di luna piena. Anziché ululare, scrive per diverse testate e recita in una sgangherata compagnia teatrale. Il suo ultimo libro è il discusso “Septizonium” (Aleppo Publishing, 2019).