
“Questa mostra si pone come obiettivo quello di trasformare gli spazi espositivi in uno spazio di riflessione, di elevazione culturale e spirituale. Ne abbiamo bisogno come l’aria; ne abbiamo bisogno come cittadini e ancor più ne abbiamo bisogno noi donne e uomini che abbiamo responsabilità istituzionali”. Con queste parole, il Presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini ha introdotto a Palazzo Trentini la rassegna “Geometrie dello spirito”, antologica dedicata all’artista di origini friulane Romano Perusini, scomparso a Trento nel 2024.
Il percorso espositivo rivela, attraverso quasi 40 opere di grande impatto e dimensione, l’evoluzione artistica di Perusini, che ha spaziato nell’arco di oltre quarant’anni di attività, dall’astratto al metafisico, sempre con un forte impegno spirituale e sociale. Qui troviamo il cammino visuale di un intellettuale del nostro tempo che seppe coniugare vita e incessante ricerca, dando forma d’arte al pensiero e all’immaginazione. Per dirla con l’artista: “una finestra reale aperta su un orizzonte spirituale”.

La sua arte, infatti, non si limita a una mera espressione visiva, ma è il risultato di una meditazione continua e di un pensiero profondo che si traduce in opere di pregnante significato. La sua arte è caratterizzata da un’intensa dialettica tra estetica e società, che lo portano a fondere rigorose forme geometriche con un’attenta riflessione sulla realtà. Il suo approccio all’arte, come alla vita, è privo di pretese esteriori: Perusini cercava di trasmettere, attraverso i suoi lavori, il suo pensiero sul mondo e sulla cultura, senza mai ricorrere alla provocazione gratuita, mantenendo sempre un rigore e una coerenza, anche spaziale. Sensibile alla bellezza e al valore universale dell’arte, disilluso rispetto al degrado sociale e culturale del suo tempo, non si arrendeva mai al pessimismo: i suoi lavori sono tuttora un invito a riflettere, a rallentare e a coltivare l’interiorità come un rifugio. L’arte di Perusini è un costante tentativo di esplorare l’invisibile e il metafisico: un’opera che con rigore e insieme creatività, riflette preoccupazioni spirituali, etiche e intellettuali, personali e universali.
A Palazzo Trentini in via Manci, 27 a Trento, fino al 2 marzo prossimo. Ingresso libero.
