Giacomo Oberti: “Vi presento la Wires Records, casa della musica”

Giacomo Oberti

Da quasi tre anni la Wires Records diffonde le sue spore sonore attraverso una serie di band e musicisti solisti. Una sigla quella di Wires Records lanciata da Giacomo Oberti, figura piuttosto nota nella scena rock trentina per essere il frontman dei The Bankrobber, diventata un punto di riferimento per molti artisti. Fra le chicche proposte dall’etichetta di Riva del Garda la recente, stralunata e graffiante versione di “Contessa” in cui si uniscono i bresciani Mugshots ed Enrico Ruggeri con i rinati Decibel. Un segnale di come Giacomo Oberti voglia guardare ben oltre i confini sonori della nostra regione. 

Giacomo, la prima domanda è quasi d’obbligo; perché creare una nuova label in questo terzo millennio?

Credo e spero che continueranno ad esistere realtà indipendenti a supporto della scena musicale locale e non. Sono partito un paio di anni fa con un progetto in testa che si è definito concretamente molto più velocemente di quanto mi aspettassi, forse in parte proprio per via della crisi Covid perché gli artisti si sono concentrati maggiormente sulla produzione discografica non potendosi esibire dal vivo.

Dal punto di vista pratico quale è stata la difficoltà maggiore?

Per me in pratica è stato tutto nuovo, anche se grazie agli anni di esperienza tra dischi e concerti sapevo come muovermi e per me lavorare alla discografia o solo alla promozione discografica di altri artisti è stato un po’ come avere più progetti da curare rispetto ai miei. Non ci sono state vere e proprie difficoltà se non la costante dedizione e progettualità, cerchiamo di crescere giorno per giorno a livello di qualità e in termini di visibilità anche grazie a blog, quotidiani e riviste che condividono le nostre pubblicazioni.

Da anni ormai tutti si lamentano per la crisi del mercato discografico ma tu sei la dimostrazione che si può anche andare oltre e provarci…

È vero che il settore musicale sta vivendo un momento difficile come del resto tanti altri. Si può provare a fare qualsiasi cosa, dipende dal come. Penso che con il giusto studio, serietà, organizzazione e costanza si possano mettere le basi per qualsiasi buon progetto. Io lavoro in diversi ambiti e sicuramente questo mi aiuta, Wires vuole essere una casa per chi vuole far crescere il proprio progetto artistico curando più punti oltre a quello musicale che di base deve essere interessante. Ogni settimana mi arriva nuova musica e cerco di mantenere una direzione artistica che possa rappresentare un buon standard qualitativo ed eterogeneo senza fissarmi su un particolare genere”.

Veniamo ai gruppi in scuderia, iniziando dai Toolbar.

Dietro la sigla di Toolbar c’è un progetto pop di Andrea Zoppirolli e Stefano Beretta a cui collaborano anche Edoardo Omezzolli, Sebastiano Omezzolli e Riccardo Sartori. Le loro canzoni parlano di vita, aspirazione e fallimento, amore e noia, attraverso delle sonorità che conciliano la musica rock‘n roll anni ‘60, hip hop old school e pop contemporaneo. Ad oggi hanno cinque singoli all’attivo…e tanti altri in uscita.

C’è poi Half Camel.

Un progetto eclettico che parte da una matrice power pop e muta in varie forme grazie ad una produzione contaminata da diverse influenze. Half Camel è Edoardo Omezzolli, ventiduenne arcense con cui collaboro, attualmente impegnato in diverse produzioni. Il primo singolo pubblicato si intitola Instagrammers e risale a settembre 2019, da allora Edoardo è stato impegnato come produttore per Ozukee e Toolbar ed ha inoltre curato mix e master dei singoli di Common Flaws e Bankrobber.

Nel tuo catalogo anche la versione di “Contessa” che unisce The Mugshots e i Decibel…

Conosco i Mugshots ed Enrico Ruggeri da tanti anni ed è proprio della band bresciana la prima uscita discografica ufficiale targata Wires Records, “Sentimento fat. Enrico Ruggeri (Andrea Jeannin Remix)” in due varianti stampato anche su vinile 7”. Questa versione di Contessa è fantastica, Mickey ha riscritto ed interpretato il testo in inglese dando al brano una dimensione inedita e internazionale mentre Ruggeri entra nei ritornelli con un raro carisma. 

E le altre produzioni?

Nel 2020 sono usciti Barriera con l’Ep “Abbandonarsi” prodotto da Massimo “Blindur” De Vita, nel segno di un cantautorato in lingua italiana abbinato a sonorità internazionali con una certa vena elettronica. Poi Daniele Tommasini con l’Ep Kindred Spirit, un’insieme di ballate sotto forma di musica elettronica, nel quale la strada scelta appare sin da subito chiara e in cui non c’è spazio per le vie di mezzo. Ozukee con il singolo Sapphire, un brano di sangue pop, spinto dal power pop inglese anni 70 e contrastato da batteria elettronica, basso articolato ed un’atmosfera synthpop che ha caratterizzato l’ultimo decennio. Tra le altre produzioni il mio progetto parallelo Common Flaws, musica elettronica Techno House con influenze Future Garage di cui ho diverso materiale pronto per essere pubblicato”.

Ozukee

Da un anno ormai il rock, anche in Trentino, è senza live: quanto si può andare avanti così?

Speriamo di poter tornare al più presto ai concerti come nei teatri e nei cinema perché musica, teatro e cinema compongono un’importante fetta culturale che non può venire meno.

Cosa bolle ora nel vostro pentolone sonoro?

In questo 2021 saremo coinvolti in nuove produzioni e la maggior parte degli artisti già pubblicati usciranno con lavori inediti. Cercheremo di strutturare le Wires Live Sessions e stiamo lavorando ad una sede che fungerà anche da studio per le nostre produzioni.

The Bankrobber
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Pubblicato da Fabio De Santi

Classe 1967, si nutre fin da ragazzo di musica e passione per la scrittura con particolare dedizione alle pagine di Vonnegut, Dagerman e Cèline. Scrive dalla metà degli anni '90 per il quotidiano l'Adige e da tempo quasi immemore collabora con Trentinomese. Frequenta le onde radio dagli anni '80 con diversi programmi fra cui quelli proposti su Radio Rai Regionale dove da spazio alla scena musicale trentina cosi come accade sulle pagine del nostro mensile.