Grida di libertà: la ribellione nel Trentino fascista

Ne avevo sentito parlare anni fa in un incontro sulla storia regionale nel periodo 1922-43 organizzato dalla Biblioteca Archivio del CSSEO e dalla Fondazione Museo Storico del Trentino. In quell’occasione lo storico roveretano Michele Toss aveva parlato di un interessante progetto di ricerca finanziato dalla Fondazione Caritro. Il progetto, intitolato “Pratiche d’opposizione: parole, azioni e canzoni durante il ventennio fascista”, aveva “l’obiettivo di analizzare le molteplici pratiche d’opposizione al regime fascista utilizzate dalla gente comune in Trentino”. Nello studio era riportato che “la categoria interpretativa dell’antifascismo, spesso utilizzata per far risaltare l’aspetto politico dell’opposizione popolare e per qualificare come militanti tutti gli oppositori al regime, appare limitata e limitante, poiché appiattisce la varietà e la complessità delle forme della protesta”. Il lavoro di Toss è stato quello di ricercare nelle fonti giudiziarie i verbali di arresto e i risultati dei processi risalenti al ventennio fascista che riguardarono le grida sediziose, le offese, i motteggi, le barzellette, le canzoni di protesta, le scritte sui muri ed altre pratiche di opposizione messe in atto dalla gente comune del Trentino di allora.

Il campionario di insulti utilizzati per apostrofare Mussolini o il re Vittorio Emanuele fu ampio e variegato. “Porco”, “vigliacco”, “lazzarone”, “maiale d’un cane”, “asino”, “sporco”, “paiazzo”, “zibaldone”, “avanzo di galera” sono solo alcuni degli epiteti che si ritrovano scorrendo le risultanze giudiziarie di quel periodo. Ed eccone di seguito alcuni.  Il 16 giugno del 1926 venne arrestata a Rovereto Virginia Zanvettor, perché si rivolse a una guardia dicendo: “porco il Re e Mussolini e tutta la sua razza. Il Re e Mussolini sono degli analfabeti ed io andrò a darli delle lezioni”. Per questo venne condannata alla pena della reclusione di cinque mesi e nove giorni e alla multa di 166 lire, beneficiando però della condizionale.

Il 7 novembre 1926 a Mezzocorona Floriano Maier, ventenne muratore abitante a Grumo gridò: “abbasso Mussolini” per poi affermare di rispettare il Re e i Reali Carabinieri, ma non Mussolini perché “troppo piccolo”, espressione che aveva usato anche poco prima all’interno di un’osteria. Il Maier fu condannato a un mese e due giorni di reclusione e alla multa di 80 Lire. Il 20 dicembre 1926 a Strigno “Zanghellini Giulio fu Angelo, avendo scorto in una rivista il ritratto di S.E. Mussolini, si rivolse a lui e con tono minaccioso pronunciò la frase: “vigliacco te, Mussolini e tutta la tua discendenza”, ripetendola poi per strada. Zanghellini venne condannato a tre mesi e ventisei giorni di detenzione e al pagamento di una multa di 388 lire.

Il 27 maggio 1928 in piazza Venezia a Trento, lo scalpellino padovano Edmondo Facchini venne arrestato per avere imprecato la Madonna, dovette scontare quattro mesi di reclusione. Nel luglio del 1930 Vittorio Dellai, meccanico di Trento, venne arrestato per aver offeso l’onore e la reputazione di Mussolini urlando: “dov’è quel Can dell’Ostia, quel padrone che ci fa morire di fame e che vive alle nostre spalle, guarda quel lazzaron che ci guarda, viso di cazzo, meriterebbe d’essere accoppato”. Questi sono solo alcuni dei casi tra i centinaia riportati nella ricerca di Michele Toss che, se possono sembrare anche divertenti per le frasi usate e pronunciate magari sotto l’effetto del vino bevuto, denotano comunque l’avversione di una parte della popolazione dell’epoca verso il regime fascista. Casi comunque che venivano sempre puniti molto spesso anche in seguito purtroppo a delazioni di altri cittadini.

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Pubblicato da Paolo Chiesa

Scrittore, giornalista e autore comico. Vive in Trentino con una moglie, una figlia e un gatto. Il diploma di geometra gli è servito per capire di voler fare altro, infatti lavora come educatore in una Cooperativa Sociale per persone diversamente abili. Gioca a calcio nella squadra dei "Veci Fuoriclasse" dell’oratorio. La sua passione per la scrittura lo spinge, ormai da qualche anno, ad alzarsi la mattina presto prima del lavoro per mettersi davanti alla tastiera del computer. Ha pubblicato racconti su periodici e quotidiani, collabora con riviste tradizionali e online ed è autore di testi per il cabaret e la televisione. Anima eclettica, spazia tra racconti noir, satira politica e comicità del quotidiano.