Delle volte le date di nascita non sono così casuali come il calendario vorrebbe farci credere. Quei numeri, quei mesi e anni celano un significato che va al di là della numerologia e degli oroscopi. Prendete Franzinelli, ad esempio, il più conosciuto negozio (e la più nota famiglia) del Trentino, una delle famiglie più note e apprezzate di commercianti. La loro azienda è nata in un anno complicato. Un anno che avrebbe segnato l’inizio di grandi cambiamenti sociali, non solo in Italia. Quando nel 1848 l’Europa si prepara a piombare nel caos, e i sofisticati accordi stipulati dalle case nobiliari al Congresso di Vienna cominciano a sgretolarsi, a Trento, in Via San Pietro, Pietro e Bortolo Franzinelli iniziano il noto commercio di chiodi che avveniva tra la vicina val di Ledro, specializzata in questo tipo di produzione, e Trento. Stiamo parlando dunque di 170 anni fa, quando la città era ancora attraversata dal fiume Adige e ricadeva sotto la giurisdizione asburgica. Un tempo lontanissimo che fa di quest’attività il negozio famigliare più antico d’Italia.
Ma se il 1848 fu l’anno del caos, l’ordine se lo presero tutto per loro proprio i Franzinelli, facendone il loro marchio di fabbrica, lo stigma di un’attività che attraverserà indenne un cambio di bandiera, tre guerre d’Indipendenza e due guerre mondiali, passando poi al Millennio successivo. Badando bene, però, sempre ad adeguarsi ai tempi, ad aggiornarsi, a correre incontro alle rinnovate esigenze della clientela. Tant’è che oggi, centosettanta anni dopo, Pier Vigilio e Marco Franzinelli, che rappresentano la quinta generazione di questa formidabile stirpe di commercianti, ci raccontano le novità a Besenello, in un’avveniristica dépendance logistica dei tre storici negozi di Vicolo del Liceo e Via Roggia Grande.
L’ingrosso non è certo una novità per loro, ed era messo in pratica già svariati decenni fa, quando roboanti camioncini si infilavano nelle strette vie dietro Piazza Venezia e ne riuscivano carichi di merce assortita. Altri tempi, certo, il traffico non era quello di oggi, la città non era ancora l’irrisolvibile cubo di Rubik dell’urbanistica che pare essere diventata al giorno d’oggi.
Già. Ed è oramai da un pezzo che i Franzinelli non sono più quelli dei chiodi e dei tondini di ferro per il cemento armato. Abituati come sono allo scorrere del tempo, all’alternarsi dei decenni, si sono attrezzati abilmente per divenire la realtà più importante in regione nel canale della distribuzione all’ingrosso di ferramenta. Oggi, grazie alla sua rete di vendita, Franzinelli opera sui territori delle regioni Trentino Alto Adige, Veneto e Lombardia con un’offerta di oltre 20.000 referenze – cose grandi, fragili, leggere, grosse, piccolissime, pesanti – qualitativamente selezionate tra i principali marchi europei, alcuni dei quali distribuiti in esclusiva.
Oltre la ferramenta, la gamma di prodotti interessa i settori dell’edilizia, dell’agricoltura e casalinghi. In altre parole: tutto. O quasi. Diciamo qualsiasi cosa possa occorrere ad una casalinga, a un giardiniere, a un artigiano, senza che questi siano costretti a prendere l’automobile o la corriera per andare nel più vicino centro commerciale.
ORDINE, PRECISIONE E QUALITA’. DAL 1848!
E il riflesso dei Franzinelli sono le decine e decine di negozi, quasi uno in ogni centro abitato trentino, che sotto la granitica insegna del Ferramenta o del Casalinghi, nascondono in realtà dei minuscoli Harrods di periferia. Sì, fatte le dovute proporzioni, a noi sono venuti in mente proprio i Grandi Magazzini Harrods di Londra e i loro due motti: “Dallo spillo all’elefante” e “Tutto per tutti ovunque”. Magari proprio un elefante nei magazzini di Besenello non ce lo trovate, ma tutto il resto diremmo proprio di sì, individuabile e selezionabile in un catalogo sterminato proprio perché c’è quel senso dell’ordine e della precisione che i fratelli Pietro e Bortolo misero in salvo e al sicuro nel 1848, prima che le folle scendessero in piazza per provare a rifare la Storia.
Quanto tempo è passato da allora? Ce lo domandiamo ancora oggi, che gli agenti vanno in giro per il Triveneto con il loro leggerissimo tablet a rifornire di questo e di quello le rivendite di ogni dove. Oggi, che i cinque camion di Franzinelli, carichi di carriole, lampadine, bilance, vasi, tappi, colori, scarpe, coltelli, viti, rubinetti e dio sa che altro, ancora si preparano a viaggiare leggeri verso i bisogni della clientela. Il tempo, come dicono gli astrofisici, sarà pure un’illusione, ma per papà Alberto, (ci ha lasciati nel febbraio 2020), conta eccome quando c’è di mezzo un cliente, anche il più piccolo. Annuisce, accanto a lui la signora Elena, che assieme al marito ancora sovrintende ai tre negozi in centro città. Nipote di Vigilio, Alberto è il figlio del celebre Pietro, figura che a Trento fu più che un factotum per tutta la durata degli anni Sessanta e Settanta.
UN CATALOGO LUNGO CENTOSETTANT’ANNI (e ventimila prodotti)
Qualità, professionalità e servizio sono gli stessi di 170 anni fa. Il mondo è cambiato, d’accordo, ma la vita delle persone è sempre la stessa sfrenata ricerca di comodità e di bellezza. Bello immaginare come l’evoluzione dei prodotti in catalogo da Franzinelli disegni un po’ l’evoluzione della tecnica, della meccanica e dell’elettronica. Dal motore a scoppio di Barsanti e Matteucci del 1854 al fonografo di Edison del 1877, fino naturalmente alla rivoluzionaria invenzione del Moplen da parte del Premio Nobel Giulio Natta: tutte le scoperte avvenute negli ultimi 170 anni hanno contribuito ad aggiornare il catalogo di Franzinelli, che è diventato così una sorta di specchio dei tempi.
Una selezione di queste due necessità umane la ritroviamo nei tre punti vendita di Trento dove, in compagnia della signora Elena e del signor Alberto, come detto, a tutt’oggi supervisori del cuore del dettaglio Franzinelli, compiamo una gradevole visita.
Parentesi: proprio in Vicolo del Liceo scoccò la scintilla tra i due: il giovane Alberto faceva la sua pausa davanti al negozio proprio mentre le ragazze dell’adiacente Liceo ginnasio “Prati“ sciamavano lì davanti. E tra queste c’era una ragazza che gli piaceva particolarmente. Si chiamava Elena… Chiusa parentesi.
Fa un certo effetto, vedere prodotti modernissimi esposti in palazzi d’epoca o accanto ai vecchi mobili di cento anni prima, restaurati e tenuti in bella mostra, delle vere opere d’arte dell’artigianato ligneo.
GRANDE E IRRINUNCIABILE SFIDA DEL FUTURO
Se questi tre negozi di centro città sono il cuore della Franzinelli, il centro logistico per l’ingrosso di Besenello potremmo definirlo un po’ il cervello, il propulsore che spingerà l’azienda nel futuro, verso i cambiamenti che inesorabilmente l’attendono. E c’è un altro primato che i Franzinelli possono vantare. Ed è quello di far parte da trent’anni del primo gruppo di acquisto nato in Italia, nel campo della ferramenta.
Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando Bortolo e Pietro scendevano in città dalla Val di Ledro con i loro carri. La sfida adesso si chiama futuro. L’avvento del web, l’intelligenza artificiale. Tuttavia la sfida più grande resta la volatilità dei bisogni della clientela, che mutano così come muta il tempo. Quel tempo che per gli astrofisici è solo un inganno della psiche, mentre per un’azienda, e per le persone che vi dedicano una vita intera, è la cosa più importante che ci sia.