Il 1° premio “Città di Verona” consegnato a tre trentini

I TRENTINI OMEZZOLLI (Arco), DELL’EVA (Arco) E GROFF (Trento) CONQUISTANO LA CITTÀ SCALIGERA CON IL 1° PREMIO “CITTÀ DI VERONA”
Il loro libro sarà pubblicato e distribuito nelle librerie di tutta Italia. Sale sul gradino più alto del podio il libro “Non vincono solo i supereroi” conquistando la giuria e il pubblico della città scaligera di Verona. Il libro, scritto dai giornalisti trentini Leonardo Omezzolli e Katia Dell’Eva con il contributo dell’illustratrice, anch’essa trentina, Nadia Groff, è stato presentato in forma inedita al premio letterario Città di Verona “Oggi è domani – Il futuro che è già” organizzato dalla casa editrice Edizioni Zero3 di Artifices Srls con il patrocinio del Comune di Verona, Confartigianato Imprese Verona e l’Accademia di agricoltura, scienze e lettere di Verona.

La premiazione si è svolta nella serata di domenica 13 giugno alla presenza delle istituzioni del Comune di Verona e dei presidenti di giuria delle varie categorie. A premiare Omezzolli, Dell’Eva e Groff l’Assessora Francesca Toffali (Bilancio e Tributi, Politiche della casa, Relazioni internazionali, Fondi UE, Veronesi nel mondo, Politiche demografiche, Smart city e Innovazione tecnologica, Rapporti con Unesco, Turismo e Costumi e Tradizioni Popolari) insieme al presidente delle commissioni di giuria e presidente della sezione Narrativa inedita Mauro Mazza (giornalista e scrittore, vicedirettore del Tg1 dal ’98 al 2002, direttore del Tg2 fino al 2008 e fino al 2012 direttore di Rai 1, successivamente direttore di Rai Sport e di Rai Vaticano, in questi giorni in classifica vendite con il libro: «Diario dell’ultima notte. Ciano-Mussolini, lo scontro finale»).

Ai vincitori è stato offerto un contratto di pubblicazione che avrà compimento nei prossimi mesi per poi essere regolarmente distribuito nelle librerie di tutta Italia. Il testo ha convinto per la semplicità della narrazione che ne permette una doppia lettura destinata quindi ad un pubblico eterogeneo e trasversale, partendo dai ragazzi fino all’età adulta e matura.

La storia ha colpito anche per la modalità di scrittura avvenuta unicamente in “modalità lockdown” ossia utilizzando programmi di video-scrittura condivisa lavorando all’unisono sullo stesso testo redatto e rielaborato a quattro mani, senza far percepire la doppia identità degli autori.

La narrazione si svolge in un mondo in cui la società è costretta a vivere isolata all’interno del proprio nucleo familiare o in solitudine, delegando le relazioni umane e affettive alla tecnologia, la quale, pur avanzata, non ha la forza emotiva intrinseca dell’essere umano. In una crescita formativa intima il giovane protagonista, Alberto, riuscirà a ritrovare quel senso di unione e di contatto con l’altro attraverso i ricordi di chi, un mondo diverso, lo aveva vissuto intensamente.

Sullo sfondo aleggia un’ambientazione pandemica, in quanto concettualmente più vicina all’oggi, volutamente non esplicitata dato che, l’isolamento, il distacco emotivo, la rarefazione delle emozioni e dell’essere sociali sono e possono essere causate da numerosi mali, a partire dalla depressione, dalle guerre ed anche, come abbiamo imparato, nostro malgrado, in questi due anni, dai virus.

Condividi l'articolo su: