L’amore per la scrittura e il desiderio di creare un’identità condivisa della propria scuola, questo è ciò che anima le ragazze e i ragazzi della redazione del periodico “Il Liceale”, giornale scolastico del Liceo “Rosmini” di Trento. A dire la verità, un progetto editoriale era presente già da anni all’interno del “Rosmini”, ma solo nel 2017 si è sviluppato in una vera e propria pubblicazione periodica creata da una redazione di studenti guidati dalla docente Monique Ciola, firma di giornali nazionali e direttrice della rivista “Coralità”. Tutto è stato studiato nei minimi dettagli, dal formato scelto – l’iconico tabloid – al numero di pagine, dalla periodizzazione alla distribuzione. Il nome stesso della testata è stato a lungo ponderato ed infine scelto attraverso un referendum interno alla scuola che ha coinvolto i quasi mille iscritti tra indirizzo delle Scienze umane e indirizzo Economico sociale. “Il Liceale” non è un’ovvietà, bensì voleva e vuole essere una ferma rivendicazione dello status di liceo del “Rosmini”, trasformazione che risale ai lontani anni ’90 – con l’eliminazione degli Istituti Magistrali – ma che nelle dispute tra studenti trentini ancora fatica a radicarsi.
Sono così cominciate le riunioni pomeridiane, gli scambi di idee, la scrittura nei ritagli di tempo e l’impaginazione notturna con Scribus, un programma open source. Si parlava di eventi della scuola come gare sportive, concorsi di poesia, concerti dei corsi musicali, e ancora di tempo libero tra serie tv e mode del momento, ma anche di temi importanti come scelte universitarie e disturbi alimentari.
Con la pandemia, il giornale del “Rosmini” da mensile cartaceo, è dovuto diventare momentaneamente digitale. Si ripensa con nostalgia all’ultima redazione in presenza, il 4 marzo 2020, ciascuno seduto ai computer del Laboratorio al piano terra della sede di via Malfatti.
«Assorbito lo shock delle prime settimane in Dad – racconta la prof.ssa Ciola – abbiamo capito che non potevamo fermarci, che il giornalino poteva e doveva essere un modo per sentirci uniti, per esprimere cosa stavamo vivendo, per raggiungere tutta la comunità scolastica anche se nella distanza».
I ragazzi hanno ingranato la quinta marcia e sono “diventati” digitali, fissando l’uscita del giornale ogni lunedì. Oltre a comunicazioni, avvisi, compiti e materiali didattici, nelle e-mail degli studenti e dei docenti arrivava ogni settimana un giornale condiviso, che raccontava sulla prima pagina il mantra del primo lockdown, #io resto a casa, declinato nelle varie esperienze, dalla studentessa al prof, dal dirigente al collaboratore scolastico, dalla segretaria alla tecnica di laboratorio.
È passato un anno da allora, e oggi “Il Liceale” esce due volte al mese (semprein formato digitale), rispondendo a due esigenze: la consegna capillare a tutta la scuola da un lato (si narra che i più fortunati facessero collezione delle uscite cartacee non sempre reperibili, da condividere poi con gli amici fidati il sabato mattina), il rispetto dell’ambiente dall’altro, evitando le centinaia di stampe della prima versione cartacea.
Nella redazione, a cui hanno aderito in cinque anni una ventina di studenti, troviamo oggi Elisa Ridolfo di 1UC, Erica Cofano Khodakivska di 4UG, Deborah Rizzi di 3UD e Giorgio Compagno di 4UA. «Mi è sempre piaciuto tanto scrivere – spiega Elisa – fin dalle elementari ero contenta di poter raccontare le gite scolastiche o le uscite con gli scout. Ho pensato, quindi, che sarebbe stato bello far parte della redazione». Stessa cosa per Erica, «fin da quando ero piccola mi piaceva scrivere e ho anche provato a tenere un diario. Volendo provare qualcosa di nuovo, ho pensato che il giornale scolastico fosse adatto per me!». «Io, invece, ho deciso di partecipare al progetto del Liceale per una questione formativa – racconta Giorgio – volevo capire come fosse scrivere su un giornale, imparare a comporre un articolo con lo stile appropriato. Inoltre, ho l’idea che la scuola debba essere più unita e comunicante e il giornale potrebbe dare più unità e identità studentesca. Un modo per creare comunicazione tra luoghi fisicamente distanti, come le due sedi del “Rosmini”, o indirizzi di studi separati, come i due corsi del nostro liceo. Il Liceale è una di quelle iniziative della scuola che servono a coinvolgere noi studenti, a farci socializzare».
Diverse sono le motivazioni, dunque, che spingono uno studente a partecipare alla creazione di un giornale scolastico. E c’è anche chi, come Deborah, ci è arrivata per caso. «Non mi sono mai ritenuta brava nella scrittura e se sono entrata nella redazione è stato per il consiglio di una docente. Sono un’appassionata di libri e per “Il Liceale” tengo una rubrica di recensioni. Oggi ho scoperto che in realtà mi piace farne parte, perché il compito che mi è stato assegnato è una cosa in cui mi sento a mio agio».
Quest’anno la redazione è cresciuta grazie al supporto di una seconda docente, Stefania Ravagni, pure lei con esperienza nella comunicazione e voce nota di Radio Dolomiti. L’impegno di guidare una redazione di ragazzi si è quindi distribuito, permettendo finalmente la realizzazione di tante idee che erano rimaste nel cassetto: in primis, quello di dare una nuova veste grafica al giornalino. Da metà marzo, infatti, “Il Liceale” si è presentato nelle caselle elettroniche dei rosminiani con forme e colori più accattivanti e divertenti, suscitando reazioni entusiastiche in docenti e studenti.
E per il futuro? «Le idee sono ancora tante e il cassetto dei sogni non si è svuotato del tutto – risponde la prof.ssa Ravagni – dal prossimo anno, infatti, al giornalino si affiancherà la radio scolastica, con una produzione di programmi in podcast, e stiamo lavorando anche sul versante dei social media, per far vedere a chi è fuori dal liceo quante cose belle sanno fare i ragazzi del “Rosmini”. E al primo che ci viene a dire che i giovani d’oggi non hanno voglia di fare nulla, sapremo bene come rispondere!».