Il paese delle scommesse

C’era una volta un paese della Val di Non i cui abitanti, nel lontano passato, erano stati posseduti dal demonio delle scommesse. Ogni cosa, anche la più insignificante, poteva diventare oggetto di scommessa. Ad esempio: quanti passi, partendo da un dato punto, bisognava fare per raggiungere la canonica.
Tutto era partito da due amici che una sera, per combattere la noia, si erano sfidati a indovinare il numero dei colpi di batacchio dati sulla campana durante la processione del Corpus Domini. In palio, una bottiglia di Teroldego. Venne convocato il campanaro, e fu lui, massima autorità in materia, a decretare il vincitore. Quella sfida elettrizzò gli abitanti. Peccato, si dissero, non aver mai scommesso prima. E, per rimediare, si misero a scommettere su tutto. Non più vino, però, in palio, ma soldi. Ci fu un pullulare di scommesse, è vero, ma esse restavano circoscritte a gruppi ristretti: i vicini, i parenti, ecc. Finché un giorno un abitante, venuto a conoscenza della gravidanza della Marchesa Adelaide Violante di Montericco, lanciò il quesito che coinvolse tutti: sarebbe nato un maschietto o una femminuccia? L’adesione fu impressionante. Mai in paese si era sentito il fruscio di tante banconote. Basti dire che a scommettere fu anche il Marchese Giannangelo Gaudenzio di Montericco, il padre dell’erede in arrivo.
Nacque una bambina: Maria Magdalena. Il “lieto evento”, però, fu tale solo per coloro che avevano azzeccato il pronostico mentre gli altri non vedevano l’ora di rifarsi dei soldi perduti. Le scommesse, dunque, ripresero, ma senza più la spensieratezza di una volta, perché tutti, temendo di essere oggetto di una qualche scommessa a loro insaputa, si erano fatti guardinghi. Il crescente disagio fece aprire gli occhi ad alcuni paesani e, finalmente, lo scommettere apparve per quello che era: una febbre da cui bisognava assolutamente guarire. Sì, ma come? Ci sarebbe voluto l’incantesimo di un mago! Invece bastò molto meno. Bastò che il campanaro confessasse di aver deciso a casaccio il vincitore della sfida dei rintocchi perché tutto il sistema delle scommesse, che proprio da quel primo verdetto, ritenuto imparziale, aveva tratto slancio e legittimazione, crollasse improvvisamente di colpo.

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Pubblicato da Flora Graiff

Nata in un mondo di colori, il suo stile è caratterizzato da sfumature vivaci e personaggi espressivi, perlopiù ispirati al mondo animale. Ha perfino affermato scherzosamente che le sue idee migliori le vengono da conversazioni casuali con gatti del quartiere e cani randagi.