Il permesso di vivere bene

I buriati sono la più grande minoranza etnica della Siberia. Sono concentrati soprattutto in Buriazia, regione centro-meridionale, costa orientale del lago Bajkal, una delle repubbliche della Russia. Nei mesi scorsi, Vladimir Putin ha voluto che tra gli assedianti di Kiev ci fosse proprio una brigata di fucilieri motorizzati buriati. Il motivo? No, non perché abbiano particolari qualità di combattenti, bensì per la loro estrema povertà. Per il loro vivere letteralmente “fuori dal mondo”. L’idea dello zar pare fosse quella di sommare all’odio ideologico quello sociale rispetto ai “ricchi” ucraini. Quando, infatti, i buriati sono entrati nelle prime case di Kiev e si sono trovati davanti alla modesta “opulenza” del nemico (dentifricio, acqua calda, frigoriferi e perfino gabinetti in ceramica), nello sconcerto, hanno cominciato a sbraitare, dando alla propria rabbia la forma di una domanda, posta a chiunque si trovasse davanti al loro cammino di conquistatori. La domanda era questa: “Chi vi ha dato il permesso di vivere così bene?!” Già, chi li aveva dato il permesso? E a noi, occidentali gradassi, che quella guerra – complice qualche mese di spiagge e di aperitivi al tramonto – già ce la siamo scordata, a noi spavaldi che ci permettiamo il lusso di tuffarci nel buio pesto di una nuova campagna elettorale e di nuove elezioni, a noi italiani, europei, atlantici chi ce l’ha dato il permesso di vivere così bene? Sì è vero, l’autunno fa paura, il prezzo dell’energia sta raggiungendo livelli mai visti prima, e non sappiamo se il covid-19 resterà ad un livello tollerabile o se tornerà con una nuova e più intensa virulenza, ma viviamo tutto sommato bene. Meglio degli abitanti di Kiev, infinitamente meglio dei prodi soldati buriati che si illudevano che tutti gli abitanti del mondo fossero “poveri” almeno quanto loro. 

“Chi ci ha dato il permesso di vivere così bene?! La risposta è che ce lo siamo dati da soli il permesso. Abbiamo deciso in autonomia di aver bisogno anche di ciò di cui avremmo potuto fare tranquillamente a meno, con il risultato che adesso non possiamo davvero più farne a meno. Tornare indietro non si può più. Ecco, ci siamo convinti perfino di questo.

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Pubblicato da Pino Loperfido

Autore di narrativa e di teatro. Già ideatore e Direttore Artistico del "Trentino Book Festival". I suoi ultimi libri sono: "La manutenzione dell’universo. Il curioso caso di Maria Domenica Lazzeri” (Athesia, 2020) e "Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis" (Edizioni del Faro, 2022). Nel 2022 ha vinto il premio giornalistico "Contro l'odio in rete", indetto da Corecom e Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige. Dirige la collana "Solenoide" per conto delle Edizioni del Faro.