L’8 marzo di ogni anno, nella Giornata internazionale per i diritti della donna, abbiamo il dovere di ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono (purtroppo con una spaventosa frequenza) ancora oggetto nel mondo. E dovremmo farlo ogni giorno, anche attraverso la narrazione di quello che si nasconde accanto a noi nel quotidiano: le piccole storie che, troppo spesso, ci si dimentica di osservare e raccontare. I piccoli mondi a cui abbiamo smesso di dare valore e importanza.
E quale modo migliore possiamo trovare se non quello di regalarci un libro per leggere, per pensare, rifiutando la banalità e la retorica? Ecco perché questo mese la nostra rivista regala alle affezionate lettrici (e ai lettori, naturalmente) un eBook (formato pdf, scaricabile dal nostro sito su pc, tablet o smartphone qui), intitolato “L’arte di trovare il tempo”. sotto questo titolo sono stati raccolti i pezzi scritti da Denise Fasanelli, nella sua rubrica Lost in glocal, nel triennio 2017, 2018 e 2019. Ecco così spiegata la presenza del sottotitolo “Le donne alla fine degli anni Dieci”. Perché essere donna è un’esperienza diversa per ognuna, si tratta di un mondo che è più largo delle sue stesse definizioni. Perché le piccole storie hanno un tale potere: non ci chiedono di essere, agire, fare. Basta ascoltare per mettere in moto la vita interiore. Sono un balsamo, sono ricche di informazioni che ci guidano nelle complessità dell’esistenza.
Le storie possono mostrare una via d’uscita. E questo è prezioso, soprattutto là, dove la vita interiore è incastrata, apatica, soffocata o messa alle strette. Se avete una ferita o una cicatrice profonda, questa è una finestra su di un muro prima cieco. E i racconti raccolti in questo volume sono storie universali e allo stesso tempo molto intime. Un insieme di mondi visibili o nascosti fatti di idee, sentimenti, impulsi e memoria. Seguono il ritmo ciclico delle stagioni e, per lo più, riguardano donne meno giovani, troppo spesso dimenticate, relegate ai margini di una società improntata all’invecchiamento passivo. Le storie di queste donne ci ricordano che nulla è mai conquistato per sempre.
Sono istantanee che ci permettono di ammirare la bellezza di questo universo con tutte le sue fragilità, cicatrici, sacrifici e quella risolutezza nel vivere a ricordarci come va avanti il mondo. Queste storie, e quelle degli uomini, inscindibili a loro volta dall’universo femminile, possono rappresentare una mappa per coloro che verranno dopo, un calendario di eventi, un affresco emotivo. Possono aiutarci a viaggiare attraverso i diversi aspetti del femminile, lontano dalla retorica, restituendo valore ai piccoli gesti che, donne e uomini, possono compiere ogni giorno per fare la differenza.
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