Caro Babbo Natale,
non sai che casino sta succedendo qui. Questo maledetto virus ci ha sconvolto la vita, credimi. E ci si è messo pure il tempo! Siamo quasi a dicembre e fa ancora caldo. Per noi ragazzi ci sta, eccome, perché possiamo ancora trovarci al parco a chiacchierare, visto che non si può fare altro. E abbassare la mascherina quando nessuno ci vede. Ma non sembra neanche che le feste siano dietro l’angolo! Sarà che si parla solo di pandemia, di grafici, di morti e di colori. E del Natale non frega niente a nessuno in questo momento, diciamocelo.
E poi la scuola, parliamone. Tu non ne sai niente di DAD, di integrata e di asincrona, vero? Beato te! Insomma, per fartela breve, alcuni vanno a scuola in presenza, altri stanno a casa e si collegano con il computer a fare lezione. Io faccio due giorni a casa e tre a scuola. A casa non è male per alcuni motivi: posso svegliarmi all’ultimo, non serve essere vestiti e se non ti va di farti vedere, spegni la telecamera. La rottura è che sono da solo, perché mia mamma – che è una prof anche lei – va a scuola tutti i giorni. Quando eravamo in quarantena, mi portava la colazione e mi dava pure una mano nelle sue materie. “Adesso ti devi arrangiare”, mi ha detto. Ma poi continua a telefonarmi per vedere se sono sveglio, se sto seguendo la lezione, se ho compiti da fare. Che pizza! Pensa solo alla scuola lei! Poi quando torna a casa è sempre stanca e arrabbiata; non si può chiederle niente per almeno un’ora! (Ti voglio fare una confidenza: quando lei è a scuola e ho materie noiose, accendo la play e faccio una partita con i miei compagni… Oh, Babbo! Che resti fra noi!)
Ma quando iniziano le vacanze? Bah, quest’anno proprio non lo so. Strano eh? Gli anni passati, stavamo lì a contare le ore e adesso? Siamo già praticamente a casa, cosa ti cambiano le vacanze?!
E poi sai, Babbo Natale, con i compagni di scuola ci siamo un po’ persi di vista. Sai che casino facevamo in corriera ammassati sul fondo? Per non parlare delle sigarette fumate di nascosto nell’angolo dietro del cortile! Adesso abbiamo ingressi scaglionati e giornate diverse in presenza, non ci becchiamo più come una volta. E le sigarette ce le scordiamo… ricreazione in classe, seduti al posto, senza poterci muovere. E poi siamo sempre imbavagliati dietro queste mascherine, anche se vuoi fare un discorsetto, dopo un po’ ti passa la voglia.
Come dici? No, non è che io sia contro le regole, ma tutta questa storia ha cambiato in peggio molte cose. Mia mamma dice sempre che le dispiace per noi giovani, cioè trovarsi nell’età più bella della giovinezza con tante limitazioni.
Ogni tanto mi vengono in mente le lezioni della mia prof di lettere, che era fissata con Leopardi. Tutto quel pessimismo! Passavamo ore intere a discutere su questo; noi dicevamo che lui era un depresso cronico, che doveva farsi curare! Lei ovviamente prima rideva, poi ci dava dei superficiali e partiva con tutti quei bla bla bla della letteratura. Ma a ripensarci adesso, un po’ ci aveva preso ‘sto Leopardi. Tutta quella chiacchierata sulla natura matrigna, sulla felicità breve che è solo un’illusione. Una mia compagna di classe si arrabbiava e diceva: ”Ma perché Leopardi non usciva di casa? Guardava solo fuori dalla finestra, scriveva e studiava! Vabbè lo studio, ma buttati fuori, dai! In più è morto giovane, doveva darsi una mossa no?!” Beh, vuoi ridere? A casa ci siamo stati un pacco e ci stiamo tuttora anche noi, come lui. A guardare fuori dalla finestra e immaginare il giorno in cui potremo tornare liberi di muoverci. Per adesso è solo un’illusione.
Senti, ti saluto, devo consegnare. Questa prof c’ha sempre delle idee… perfino la lettera a Babbo Natale in tempo di Covid. Spero di beccare almeno un “6”. Stammi bene e ricordati la mascherina. Hai pur sempre una certa età.