La Cassa Rurale Val di Sole è in prima linea nella resistenza del territorio afflitto dalla pandemia di Covid19. Oltre all’inestimabile costo in termini di vite umane, il virus sta causando un forte impatto sull’economia delle famiglie e delle imprese. “Tutti gli operatori del settore turistico e dell’indotto – ha spiegato il presidente Claudio Valorz nell’incontro informativo online ieri sera con i soci, pensato con l’obiettivo di informarli sull’andamento della loro banca di territorio in vista dell’assemblea del 30 aprile che inevitabilmente si dovrà tenere con il metodo del rappresentante designato – non stanno registrando alcuna entrata da alcuni mesi. A loro si aggiunge una lunga lista di lavoratori, dipendenti e in proprio, che da quest’inverno sono privi di reddito”.
Gli strumenti a disposizione
Una batosta per questo territorio fortemente vocato al turismo e all’accoglienza, che la Cassa Rurale sta cercando di sostenere con tutti gli strumenti di cui dispone. Alle moratorie sui mutui (566 per 145 milioni di euro) si sono aggiunti i finanziamenti agevolati (154 per 14 milioni) e la rinegoziazione di molte posizioni. La Rurale ha anche investito 323mila euro in beneficienza e sponsorizzazioni, e oltre 100mila euro alla sanità: 40mila euro all’Ospedale di Cles, 20mila euro ciascuno alla Casa di riposo di Malè e a quella di Pellizzano, 10mila all’Ospedale di Edolo e poi ancora alla Croce Rossa di Dimaro, al 118, alla Fondazione Ugo Silvestri.
Fondi che si sono andati a sommare ai tradizionali interventi a favore dei soci, come le assicurazioni gratuite (110mila euro), i premi allo studio (38mila), il sostegno allo sport (73mila), agli eventi di promozione del territorio (56mila) e a tanti altri capitoli. Un aiuto economico quantificato complessivamente in 700mila euro.
Negli ultimi anni, la Cassa Rurale ha anche messo a disposizione della comunità alcuni spazi di sua proprietà, per ospitare la sede degli Alpini di Vermiglio e il bar di Caldes. A questi, nel 2020, si sono aggiunti la sede degli Amici della Sierra Leone di Rabbi e il Coworking a Mezzana, un progetto innovativo che consente a tutti i lavoratori del territorio di poter usufruire di uffici attrezzati e connessi per lavorare da remoto senza necessità di andare fuori valle.
Bilancio in salute
Il bilancio della Cassa Rurale mette in luce i risultati positivi maturati nel 2020. Le masse amministrate dalla Cassa Rurale sono cresciute di 45 milioni, raggiungendo i 720 milioni totali (+6,7%). La raccolta diretta è aumentata del 6,6%, sfiorando i 465 milioni, e quella indiretta del 7%, superando i 255 milioni. La crisi da pandemia ha indotto i soci e i clienti ad aumentare le scorte liquide (liquidità sui conti e depositi a risparmio) dell’11,9%, superando i 350 milioni.
In leggera contrazione gli impieghi lordi verso la clientela, attestati a 345 milioni (-1%), a causa della forte diminuzione dei crediti deteriorati a cui si contrappone una ripresa di quelli in bonis (+10,8%).
Buone notizie anche sul fronte reddituale, con un margine di intermediazione che supera i 16 milioni (+12,6%), un margine interessi di oltre 9,4 milioni (+3%) e un utile netto di 3,3 milioni, che si avvicina di molto a quello del bilancio 2019. Un risultato che consente di rafforzare ulteriormente la già buona situazione della Cassa Rurale, portando i fondi propri a 75 milioni, e di raggiungere un indice di solidità CET1 tra i più elevati, pari al 25,1%.
“La grande soddisfazione per i conti – ha concluso il presidente Valorz – non ci fa dimenticare che il futuro potrebbe riservare sorprese sgradite, sia per gli effetti negativi della pandemia sull’economia locale, sia per la burocrazia e la vigilanza bancaria sempre più asfissianti. La Cassa Rurale oggi come in passato resterà in prima linea per assistere soci e clienti in questa fase così difficile, perché è il nostro dovere morale e il modo che abbiamo per vestire a pieno il nostro ruolo di piccola banca di comunità che è faro della mission cooperativa”.