Quando il 54enne Charlie Chaplin decise di sposare Oona O’Neil, di 30 anni più giovane, fu per vero amore. Le disse: “Sposami per insegnarmi a vivere e io ti insegnerò a morire”. Lei rispose: “No Charlie, mi sposerò con te affinché tu mi insegni a crescere e io ti mostrerò come restare giovane fino alla fine”. Fu un matrimonio stupendo, vissero insieme fino alla morte di lui all’età di 88 anni. Erano le quarte chiacchieratissime nozze di Charlie Chaplin. Lui si lasciava tre mogli e altrettanti figli alle spalle e ricominciava da zero accanto a questa ragazzina, incontrata per caso o per sbaglio, che tutti già davano per spacciata. L’attore ai tempi era famoso nell’ambiente per il suo carattere dispotico, tirannico, spilorcio e per i frequenti scoppi d’ira: un uomo intrattabile quel Chaplin, così lo descrivevano, soltanto una santa l’avrebbe sposato. E in fondo Oona di una santa aveva l’aspetto con quel viso angelico e innocente e, a quanto sembra, pure il carattere, visto che restò accanto a Charlie Chaplin per oltre 34 anni e gli diede ben otto figli.
Quando seppe del fidanzamento, il padre di Oona, il geniale drammaturgo Eugene O’Neil, decise di diseredare la figlia. Prese i titoli sui giornali, che parlavano delle nozze tra Il “Grande Dittatore” e la “bambina di O’Neil”, come un affronto personale. Considerò quel matrimonio con un uomo suo coetaneo un affronto da parte di Oona, la prova che la figlia voleva prendersi gioco di lui.
Forse invece la giovane diciottenne trovò proprio nel più maturo Chaplin un surrogato dell’amore paterno che le era sempre mancato. Il matrimonio infatti fu una vera favola a lieto fine e Oona O’Neil non rivolse mai più la parola al padre.
Charlie era davvero legato e per lei compose la canzone “Candilejas”. Una delle strofe recita così: “Sei arrivata nella mia vita quando me ne stavo andando, tu sei luce di aprile, io un tardo pomeriggio grigio”. Una dedica semplice, ma definitiva al suo vero, grande amore: Oona.