La luce di aprile e il tardo pomeriggio grigio

Charlie Chaplin (1889-1977) e Oona O’Neil (1925-1991)

Quando il 54enne Charlie Chaplin decise di sposare Oona O’Neil, di 30 anni più giovane, fu per vero amore. Le disse: “Sposami per insegnarmi a vivere e io ti insegnerò a morire”. Lei rispose: “No Charlie, mi sposerò con te affinché tu mi insegni a crescere e io ti mostrerò come restare giovane fino alla fine”. Fu un matrimonio stupendo, vissero insieme fino alla morte di lui all’età di 88 anni. Erano le quarte chiacchieratissime nozze di Charlie Chaplin. Lui si lasciava tre mogli e altrettanti figli alle spalle e ricominciava da zero accanto a questa ragazzina, incontrata per caso o per sbaglio, che tutti già davano per spacciata. L’attore ai tempi era famoso nell’ambiente per il suo carattere dispotico, tirannico, spilorcio e per i frequenti scoppi d’ira: un uomo intrattabile quel Chaplin, così lo descrivevano, soltanto una santa l’avrebbe sposato. E in fondo Oona di una santa aveva l’aspetto con quel viso angelico e innocente e, a quanto sembra, pure il carattere, visto che restò accanto a Charlie Chaplin per oltre 34 anni e gli diede ben otto figli.

Quando seppe del fidanzamento, il padre di Oona, il geniale drammaturgo Eugene O’Neil, decise di diseredare la figlia. Prese i titoli sui giornali, che parlavano delle nozze tra Il “Grande Dittatore” e la “bambina di O’Neil”, come un affronto personale. Considerò quel matrimonio con un uomo suo coetaneo un affronto da parte di Oona, la prova che la figlia voleva prendersi gioco di lui.

Forse invece la giovane diciottenne trovò proprio nel più maturo Chaplin un surrogato dell’amore paterno che le era sempre mancato. Il matrimonio infatti fu una vera favola a lieto fine e Oona O’Neil non rivolse mai più la parola al padre.

Charlie era davvero legato e per lei compose la canzone “Candilejas”. Una delle strofe recita così: “Sei arrivata nella mia vita quando me ne stavo andando, tu sei luce di aprile, io un tardo pomeriggio grigio”. Una dedica semplice, ma definitiva al suo vero, grande amore: Oona.

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Pubblicato da Mariavittoria Keller

Ha un’innata passione per la scrittura che cerca di declinare sia dal punto di vista professionale (ideazione di testi promozionali, contenuti web, corsi creativi) che artistico (performance multimediali, esposizioni, reading…) conciliandola con tutto ciò che è espressione dell’animo umano. Non ama parlare di sé se non attraverso quello che scrive: “Mi sono sempre descritta come una persona fragile. Timida, silenziosa, sognatrice. Un'osservatrice attenta della realtà e una appassionata visitatrice di sogni. Scrivo per provare a fermare in un attimo le emozioni, per riviverle, per regalarle a chi avrà la cura di dedicarci uno sguardo. Perchè credo fortemente che il valore delle cose sia svelato nei dettagli e nel tempo che sappiamo concedere. Così mi incaglio spesso nei giorni, troppo veloci e spesso disattenti verso chi preferisce stare in disparte. Amo la natura selvaggia, libera, perchè sento di esserlo anch'io. Gusto le cose semplici, che sorridono, che condivido con poche, pochissime preziose persone. Credo nell'Amore come sentimento Universale, anche se ho ancora qualche difficoltà con il sentimento, quando mi guarda. Amo il raccoglimento, la lettura e la musica, non ho paura della solitudine quando non è imposta, ma è una scelta. Vivo imparando, non dimenticando che la felicità è negli occhi di chi guarda”. Info: vikyx79@gmail.com