La mostra ufficiale del Museo di Auschwitz-Birkenau è ospitata nel cortile interno di Palazzo Thun a Trento, fino a fine marzo ed è visitabile gratuitamente negli orari di apertura del palazzo.
Arrivata in Italia nell’ambito del Festival Living Memory (19-27 gennaio 2021) – organizzato dall’Associazione Terra del Fuoco Trentino – l’esposizione presenta i principali contenuti proposti dal Museo di Auschwitz e il lavoro di ricerca sul quale si è concentrato dalla sua fondazione: dalla nascita del campo di concentramento e sterminio più ampio realizzato dai tedeschi, al funzionamento del campo e l’avvio della “soluzione finale”, la quotidianità della vita dei prigionieri, fino alla liberazione da parte dell’armata russa il 27 gennaio del 1945 e il tentativo dei nazisti di distruggere le prove di quanto accaduto nel campo.
Alcuni mesi dopo la fine della guerra e la liberazione dei campi nazisti, un gruppo di ex-prigionieri polacchi incominció a diffondere pubblicamente l’idea di commemorare le vittime di Auschwitz. Non appena fu possibile, parte di loro visitó il terreno dell’ex-Campo per mettere in salvo gli edifici e le rovine rimaste. Essi spinsero alla organizzazione della cosiddetta Difesa Permanente del Campo di Auschwitz e accolsero le migliaia di pellegrini che in massa cominciarono ad accorrere per ritrovare tracce dei loro cari, pregare e rendere onore a coloro che vi furono sterminati. Gli ex-prigionieri, ancora prima della creazione ufficiale del Museo, prepararono, in questo luogo, la prima mostra che venne inaugurata il 14 giugno 1947. Alla cerimonia di apertura della mostra presero parte 50mila persone, tra cui: ex-prigionieri, famiglie degli uccisi, pellegrini da quasi tutta la Polonia, delegazioni delle autoritá polacche e anche rappresentanti della Commissione Generale d’Inchiesta sui Crimini Tedeschi e della Commissione Storica Centrale Ebraica insieme ai delegati delle ambasciate britanica, cecoslovacca e francese. Il 2 Luglio 1947 il Parlamento polacco ha approvato la delibera di salvaguardia nel tempo dei terreni e degli edifici dell’ex-Campo e ratificato la nascita del Museo Statale di Oświęcim-Brzezinka. Questo nome, nel 1999, venne modificato in Museo Statale di Auschwitz-Birkenau a Oświęcim (il nome polacco, originale, del territorio prima che i tedeschi lo ribattezzassero Auschwitz). Il Museo occupa i terreni di due ex-campi di concentramento: Auschwitz I e Auschwitz II Birkenau per una area complessiva di 191 ettari. Nel 1979, su richiesta della Polonia, i terreni dell’ex campo furono inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco.