La nuova fioritura dei “Ciucioi”

Il Giardino Bortolotti, detto dei Ciucioi, è una costruzione costituita da una serie di terrazze, balconate, camminamenti e muretti ideata e realizzata verso la seconda metà del XIX secolo da Tommaso Bortolotti, uomo colto e facoltoso della Lavis dell’Ottocento. Si tratta di una struttura che rappresenta un’ascesa simbolica, che vede l’uomo elevarsi verso l’alto attraverso il passaggio di quegli elementi che caratterizzavano l’essenza della vita di un certo spessore: la chiesa, il palazzo, il castello. La curiosità consiste nel fatto che si sale sempre in diagonale, in modo da non svelare troppo al visitatore di cosa troverà al culmine di quella rampa, con l’intento di sorprenderlo lungo tutto il percorso. L’imponente struttura piramidale addossata alla parete rocciosa era stata pensata come dimora di piante rare, provenienti da tutto il mondo ed in particolare dall’Oriente. Qualche esempio? Ulivi, palme, magnolie, aranci, limoni, erbe aromatiche, nespoli del Giappone. Una sorta di labirinto roccioso dai mille profumi e dai tanti colori, il giallo dei limoni in primis. Ma chi era Bortolotti? Un personaggio eclettico, amante della cultura, che riesce a realizzare un grande sogno perseguito durante tutto l’arco della sua vita. Di lui si sa poco, per non dire niente. Nulla di scritto su di lui e sul progetto del meraviglioso giardino. Nemmeno un quaderno, un appunto, una nota, un dipinto, una foto. È solo la sua opera maestosa a parlare ed a raccontare. Dell’uomo sappiamo che non si era sposato, che molto riservato e che vestiva sempre di nero. A rendere così ancora più densa quell’aura di mistero che lo avvolgeva e che lo avvolge tutt’ora. Nato a Lavis nel 1796, tra i fumi di battaglia ancora vivi del passaggio dei Francesi – presente anche, tra i protagonisti, Napoleone Bonaparte – Bortolotti investe tutta la sua vita (e tutti i suoi soldi, la cospicua eredità lasciatagli dal padre) nella realizzazione di questa opera maestosa. Non cosa di poco affare, pare. Per le spese ingenti, ad un certo punto è costretto ad ipotecare i suoi beni. Morirà pieno di debiti nel 1872. Intanto era stato anche sindaco, aveva ottenuto l’incarico per la manutenzione delle pompe antincendio di Lavis, e aveva seguito alcuni lavori, come la realizzazione dell’orologio sul campanile della chiesa e il marciapiede. Era candidato nella Bassa atesina per diventare rappresentante dell’agricoltura del Tirolo; quindi, evidentemente, aveva anche delle competenze non da poco dal punto di vista botanico. Ma possibile che non sia rimasta almeno qualche indiscrezione su questo personaggio? Qualche amante ad esempio, da guidare romanticamente tra le serre… Esiste qualcosa ed è uno scritto di inizio secolo del dottor Sette, che parla del visitatore che transita da Lavis e si trova davanti questa cosa monumentale e che non sa bene che cos’è… dice di aver sentito le ipotesi più strampalate dei viaggiatori sull’origine di questo giardino e parla del personaggio che l’ha costruito. L’unica sua descrizione del suo ideatore e costruttore è quella di una persona seria, riservata, vestita di nero, elegante, che dava poca confidenza alle persone. Ma che lavorava duro. Era infatti lui stesso ad occuparsi della manutenzione delle serre, lavoro non di poco conto, considerata la vastità dell’area e la varietà delle specie di piante presenti. Bortolotti abitava nelle case sotto il Giardino; lo vedevano come il pazzo del paese, tanto che il suo soprannome era “scavezacol”, che definisce qualcuno di impavido, senza timori, sprezzante del pericolo. Ma da dove deriva il nome Ciucioi? L’interpretazione storica e più verosimile di questa curiosa denominazione parte dal fatto che essendo queste a noi sottostanti terre di confine tra il Principato Vescovile di Trento e la Contea del Tirolo, qui si trovava il dazio, “zum Zoll” in tedesco, che per storpiatura dialettale è diventato progressivamente “Zizol”, poi “Ciciol” e infine “Ciucioi”. Quando il Bortolotti ha costruito, il toponimo era già acquisito come Ciucioi.


Ma quali novità sono state introdotte dopo l’inaugurazione? Tante e di grande qualità: sono state messe a dimora circa 2000 piante di oltre 150 specie diverse ed è possibile ammirare una scenografica collezione di agrumi in vaso. Per la gioia degli amanti della musica, è stato ideato un percorso di visita immersivo-sensoriale in cuffia, attraverso l’ascolto di un melodramma romantico con musiche di Verdi, con voci narranti e suoni della natura. Di fondamentale importanza anche la guida del giardino realizzata con la Sopraintendenza dei Beni Culturali della PAT. Da non perdere anche le fotografie ad alta definizione del giardino nelle 4 stagioni, curate dal fotografo Gianni Penasa. 

Un’opera romantica al Giardino dei Ciucioi

Il Giardino dei Ciucioi a Lavis – grazie alle iniziative organizzate dal Comune di Lavis e dall’Ecomuseo Argentario – da settembre si è arricchito di una nuova attrazione, ovvero la visita al monumento con un vero “spettacolo” da ascoltare con le cuffie wireless. Si tratta di un’opera musicale e narrativa, un viaggio “immersivo” nella storia dei Ciucioi, realizzata dal collettivo Miscele d’Aria Factory. Un lavoro che va a mixare le arie del melodramma italiano dell’Ottocento, e con una delicata storia d’amore romantico, avente per sottofondo i suoni della natura. L’opera si intitola “Il giardino segreto, il castello dei sogni – Percorso immersivo e sensoriale nel sogno di Tommaso Bortolotti” ed è realizzata su un testo originale di Gigi Zoppello, con la Direzione musicale di Carlo Casillo e la regia di Mariano De Tassis. Ogni spettatore, con la cuffia che viene distribuita all’entrata, è condotto lungo il percorso di visita, a salire sui contrafforti della magica quinta di pietra del “castello a due dimensioni” che si affaccia sull’Avisio e sul paese. La comunità di Lavis è consapevole che il Giardino dei Ciucioi può e vuole diventare una destinazione turistica, per attrarre il visitatore interessato alla storia, alla cultura ed al paesaggio che lo circonda. Ed il finanziamento ottenuto tramite il Bando per i Giardini Storici del Pnrr nazionale certifica la bontà del progetto lavisano. L’opera immersiva della durata di circa un’ora sarà a disposizione degli spettatori per un massimo di 20 partecipanti per volta, ogni sabato pomeriggio ad ore 16.30, dal 12 novembre in poi.
Info e prenotazioni: www.giardinociucioi.it

La Fiera dei Ciucioi

Giunta alla sua 18a edizione, la Fiera dei Ciucioi si terrà nel cuore dell’abitato di Lavis nella giornata di domenica 4 dicembre. Appuntamento imperdibile quello con lo Street Food in Piazza Caduti di tutte le guerre: un momento per gustare le specialità culinarie in un contesto da favola. Sempre il 4 dicembre, nella Piazzetta degli Alpini, per l’occasione ”Piazzetta del Miele”, avrà luogo la vendita di miele a cura dei produttori locali. Sempre domenica, alle 10.30, all’Auditorium Comunale della città, si terrà il convegno condotto da Romano Nesler e avente per oggetto il dolcissimo mondo delle api e della produzione del miele. Contemporaneamente, fin dal mattino, lungo la via dei Colli, sfileranno gli hobbisti e numerose bancarelle animeranno le vie della borgata, con la partecipazione degli amici della Pro Loco di Bibbiano. Un’occasione per vivere e riscoprire Lavis dal punto di vista agroalimentare, gastronomico, storico e culturale.

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Pubblicato da Tiziana Tomasini

Nata a Trento ma con radici che sanno di Carso e di mare. Una laurea in materie letterarie e la professione di insegnante alla scuola secondaria di primo grado. Oltre ai grandi della letteratura, cerca di trasmettere agli studenti il piacere della lettura. Giornalista pubblicista con la passione della scrittura, adora fare interviste, parlare delle sue esperienze e raccontare tutto quello che c’è intorno. Tre figli più che adolescenti le rendono la vita a volte impossibile, a volte estremamente divertente, senza mezze misure. Dipendente dalla sensazione euforica rilasciata dalle endorfine, ha la mania dello sport, con marcata predilezione per nuoto, corsa e palestra. Vorrebbe fare di più, ma le manca il tempo.