
C’era una volta in Trentino una trattoria che doveva la sua fortuna a un unico piatto del menu: la pasta e fagioli. Ai titolari, marito e moglie, lui ai fornelli e lei in sala, era bastata quella sola proposta culinaria per centrare i loro obiettivi: appagare il palato dei clienti e sfamare i propri figli. Grazie al passaparola messo in moto dalla bontà della pasta e fagioli, la trattoria non aveva tardato a divenire meta abituale anche di buongustai provenienti da altre regioni.
Ora è bene sapere che ogni successo, qualunque sia il suo ambito, comporta prima o poi dei cambiamenti. Nel caso della trattoria, il cambiamento era consistito nella necessità di dotare la cucina di una seconda pentola in modo da poter soddisfare le ordinazioni crescenti di quella prelibatezza per cui andava rinomato il locale.
Una volta messa sui fuochi, però, la nuova pentola anziché una risorsa, come era logico aspettarsi, risultò essere un problema. Sentite. Appena il cuoco ebbe a versare i fagioli, la pentola cominciò ad emettere imbarazzanti borbottii che si sentivano fino in sala. Il motivo è presto detto: era allergica ai fagioli. Ma ci pensate? Tra le tante intolleranze possibili, la pentola doveva risultare allergica proprio ai fagioli, ossia all’unico ingrediente che non poteva mancare nella pietanza per cui essa era stata acquistata!
Il cuoco era allibito, mai gli era capitata una stranezza del genere. Che fare? Non ne aveva la più pallida idea. Intanto, era urgente preparare le numerose paste e fagioli ordinate quel giorno dagli avventori, e per fortuna, facendo affidamento sulla vecchia pentola, riuscì a non scontentare nessuno.
Alla chiusura del locale, presente la moglie, il cuoco volle mettere nuovamente la pentola all’opera e, ahimè, essa reagì come prima, con lo sgradevole borbottio. Non restava che riportarla l’indomani in negozio, ma nell’attesa volle darle una seconda possibilità utilizzandola per cuocervi un piatto tipico locale: gli strangolapreti. E fece bene, perché la pentola ripagò in pieno la sua fiducia: il gusto degli strangolapreti risultò inarrivabile, tant’è che, nel momento in cui vennero proposti alla clientela, ebbero un successo tale da soppiantare il primato della pasta e fagioli.