La ricordo così


L’avevo conosciuta nel luogo più ovvio e scontato della scuola, l’aula professori. Era entrata chiedendo se qualcuno di noi avesse quella determinata classe, la seconda XY, per parlarne un po’. Al diniego delle presenti – tra cui io e una collega, nuove dell’Istituto – era seguito il classico giro di presentazioni. Appena qualche giorno dopo, se non ricordo male, si era ripetuta una situazione simile: “Ma vi ho già chiesto se avete la 2XY?” Al nostro “Sì!” era scoppiata la risata generale, che aveva dato il via allo scambio di qualche battuta, in perfetto “stile prof”. Forse è stato proprio in quell’occasione che le ho chiesto di farmi da tutor nell’anno di passaggio alle superiori. Grande appassionata di storia nel senso più universale del termine, amava le sperimentazioni e le metodologie innovative. Al momento di decidere l’argomento del progetto che avrei dovuto preparare con la sua collaborazione, non avevamo avuto dubbi: doveva essere qualcosa di carattere storico. Ricordo l’entusiasmo di entrambe nel delineare il percorso di lavoro, che aveva l’obiettivo di presentare il mondo greco e quello romano in parallelo, facendone risaltare analogie e differenze. Una novità, rispetto ai consueti compartimenti stagni proposti dai manuali scolastici. Ricordo il giorno in cui era venuta nella mia classe per assistere a una lezione; avevo organizzato un laboratorio che prevedeva poi un lavoro di gruppo. 

“Sono bravi, hai una bella classe, lavorano bene!” mi aveva detto.

“Eh, prima ho fatto due ore di discorsetto!” avevo replicato io. [Nel gergo docente, discorsetto = mix di predica/avvertimento/minaccia diretta o indiretta di brutto voto con relativo riferimento al regolamento eccetera] 

Ricordo inoltre il giorno in cui ho assistito a una sua lezione. Parlando del fenomeno dell’immigrazione, aveva presentato alle studentesse e agli studenti un interrogatorio (psicologicamente pesante) subito da una famiglia cinese al momento dell’ingresso negli Stati Uniti. Mi piaceva – e mi piace – questo modo di fare storia. Partire dalle fonti, da singole situazioni per ragionare poi sul contesto generale. 

E poi mi aveva contagiata, ero diventata anch’io “brusiana” come lei, ovvero seguace di Antonio Brusa, nome importante nell’ambito della didattica della storia nonché autore di manuali scolastici di alta qualità. 

Lo scorso anno scolastico si era vista poco, qualcosa a inizio scuola, poi verso la fine. Mi aveva contattata per chiedermi di dare qualche dritta al supplente che la sostituiva. So che non stava bene, ma so che talvolta le faceva piacere parlare di lavoro, di libri, di nuove conferenze e di aggiornamenti a tema, anche se era a casa. 

Era un’intelligenza vivace la sua, sempre alla ricerca di novità, di sperimentazioni, di modi nuovi di insegnare. Da lei ho avuto molto professionalmente e sono felice di averla conosciuta.

Se n’è andata in un rigido fine novembre, scrivendo il necrologio in prima persona, salutando tutti. Dopo il funerale, l’invito nella sala parrocchiale per salutarla un’ultima volta. Davanti a una sala gremita e commossa, è stato proiettato il suo video di saluto, realizzato negli ultimi giorni di vita. Immagini, pensieri, sorrisi, ricordi di “una bella vita”. E un sentirsi fortunata per aver saputo il momento della dipartita, che le ha dato così la possibilità di salutare tutti. Se prima la stimavo, adesso l’ammiro. 

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Pubblicato da Tiziana Tomasini

Nata a Trento ma con radici che sanno di Carso e di mare. Una laurea in materie letterarie e la professione di insegnante alla scuola secondaria di primo grado. Oltre ai grandi della letteratura, cerca di trasmettere agli studenti il piacere della lettura. Giornalista pubblicista con la passione della scrittura, adora fare interviste, parlare delle sue esperienze e raccontare tutto quello che c’è intorno. Tre figli più che adolescenti le rendono la vita a volte impossibile, a volte estremamente divertente, senza mezze misure. Dipendente dalla sensazione euforica rilasciata dalle endorfine, ha la mania dello sport, con marcata predilezione per nuoto, corsa e palestra. Vorrebbe fare di più, ma le manca il tempo.