La sicurezza nell’incertezza

l'imprevedibilità del tempo meteorologico e la sua analogia con la vita umana

Nella danza capricciosa del tempo metereologico, l’umanità si trova costantemente a fronteggiarne l’imprevedibilità. Come un gioco di carte nelle mani di un destino beffardo, il clima si svela con una volubilità che umilia il nostro desiderio di controllo. Eppure, nonostante la nostra insaziabile sete di prevedere il futuro, siamo costretti a confrontarci con la realtà implacabile di un universo che sfugge al nostro dominio.

Il tempo meteorologico, con la sua imprevedibilità spietata, diviene così – con un po’ di fantasia, lo ammetto – lo specchio della vita stessa. Come sfide impreviste che ci attendono all’angolo di ogni strada, gli eventi della nostra esistenza si rivelano con una ferocia che ci lascia disarmati. Eppure, nonostante la nostra impotenza di fronte alla casualità del destino, continuiamo a cercare freneticamente indizi e segnali, come se potessimo decifrare il codice segreto del futuro.

Ma è un’illusione, un gioco di specchi che ci illude di poter piegare la realtà alle nostre volontà. Per Albert Camus “nell’arte come nella vita, l’incertezza è la nostra condizione di esistenza”. Eppure, nonostante la nostra consapevolezza della precarietà della nostra esistenza, continuiamo a cercare disperatamente un senso di sicurezza nell’incertezza stessa. Del meteo, a volte. Anelando ad un mattino assolato che rincuori piuttosto che ad una pioggia battente che annichilisca.

In questo perpetuo conflitto tra desiderio di controllo e realtà imprevedibile, troviamo la quintessenza della nostra umanità. Come il vento che soffia impetuoso tra le montagne, siamo costretti a piegarci di fronte alla forza del destino, accettando con umiltà la nostra limitatissima comprensione del mondo. Come scrive Thomas Eliot: “Solo coloro che rischiano di andare troppo lontano possono scoprire quanto lontano si può andare”. E forse è proprio nell’accettare l’imprevedibilità del meteo e della vita che possiamo cominciare ad intravedere i contorni sfumati di ciò che è più essenziale e salvifico, abbracciando con coraggio l’ignoto che ci attende oltre l’orizzonte.

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Pubblicato da Pino Loperfido

Autore di narrativa e di teatro. Già ideatore e Direttore Artistico del "Trentino Book Festival". I suoi ultimi libri sono: "La manutenzione dell’universo. Il curioso caso di Maria Domenica Lazzeri” (Athesia, 2020) e "Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis" (Edizioni del Faro, 2022). Nel 2022 ha vinto il premio giornalistico "Contro l'odio in rete", indetto da Corecom e Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige. Dirige la collana "Solenoide" per conto delle Edizioni del Faro.