La vita non è quello che ci capita ma come lo si accoglie

Avete presente il critico interiore? Quella vocina nella testa che ci fa sentire incapaci, sbagliati, che sottolinea i nostri errori e ci paragona agli altri? Ecco, io ci ho fatto due chiacchiere qualche tempo fa, l’ho trovato sfogliando tra le pagine delle mie riviste. Sta seduto dall’altra parte del tavolo, mi sfida, osserva le mie mosse. Me lo immaginavo diverso, e invece è biondo e tiene le mani giunte. L’ansia è la tua – dice – che aspetti il momento in cui punterò il dito. Mi incalza, mi chiede di questa mela che ci separa: La prendi o non la prendi? Cedi alla tentazione? La guardi come a un frutto o le attribuisci il significato del peccato? Non mi va di rispondere ma lui continua imperterrito, è spavaldo, ironico e composto allo stesso tempo. Parla di responsabilità e pigrizia, dice che non riceverò da lui incoraggiamento, indulgenza o perdono. Rispondo che cerco di fare il meglio che posso, lui allora parla di scuse e auto sabotaggio. Dice che pecco d’istinto come l’ultimo dei selvaggi, curioso per un overthinking – penso tra me, vorrei girare il foglio, non sostenere più questo sguardo attento e in attesa, i suoi occhi fanali. Gli chiedo invece di cosa ha bisogno, risponde: “una tregua, un armistizio, la possibilità di un confronto alla pari”. Io taglio corto, metto distanze, ma chiedo al mazzo delle mie carte chi voglia dargli il benvenuto. Esce La Gratitudine, del seme del Consiglio, che la riceve generosa: devi perdonarla, sai, ha dei grossi problemi di fiducia e pensa che tutto sia una sfida dove deve dimostrare di essere all’altezza, senza capire che quella mela è un regalo che porti. Tu sei un signore, conosci le buone maniere e sai che non si arriva a casa degli altri a mani vuote, ma la ragazza sta crescendo, e piano piano imparerà a godere di tutto quello che arriva. Hai lo sguardo dolce e sai di primavera, qui c’è posto anche per te. Ascolto e penso che la vita non è quello che ci capita ma come quel che ci capita lo si accoglie. Cerco l’autore di questo acrilico così intenso, scopro che è di Domenico Ferrari, artista di Tenna. Ci separano 38 anni e 15 minuti d’auto, ci accomunano vibrazioni sottili. Chissà se mi leggerà mai.

Domenico Ferrari, Figura con mela, (particolare)
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Pubblicato da Ele Perbacco

Al secolo, Eleonora Buselli, educatrice, artista, arteterapeuta. Alle ricerche nel campo dell’arte visiva, affianca la produzione poetica. È docente formatrice di arteterapia nelle scuole Artedo di tutta Italia.