Cantami, o Marlene, delle relazioni di oggi, che si consumano come neve al sole, che si scartano come caramelle, che si buttano come cartacce e che lasciano una scia di amarezza in bocca. Sono una donna di cinquant’anni, assetata d’amore. Eppure quando ne percepisco l’odore, fuggo come una bambina impaurita.
Francesca
Oh, l’amore, quale mistero è l’Amore! Nel nostro tempo si parla maggiormente di relazioni perché, credo, il sentimento puro spaventa quasi la totalità delle persone. Stare con qualcuno ha ormai molto a che fare con la gestione della quotidianità, le incombenze pratiche, tanto che l’autenticità di ciò che si prova diventa quasi secondaria. Così si è portati a sottovalutare la qualità di un rapporto, al primo problema si chiude passando oltre, trasformando l’esperienza sentimentale in un desolante gioco a metà tra nascondino e mosca cieca. La sicurezza della superficialità sembra dilagare, garantendo una comoda via di fuga alle difficoltà di una frequentazione più profonda. Come dici tu questo modus operandi lascia delusi e svuotati ed è inevitabile finire in un trita sentimenti quando la priorità è la soddisfazione dell’attimo. Per una relazione davvero appagante credo ci sia bisogno di tempo e molta pazienza. Anche il senso dell’attesa si è perso in questa corsa convulsa per ottenere una soddisfazione immediata. Inoltre si cerca nell’altro il compimento della propria esistenza, siamo sbilanciati fuori da noi fino a dimenticarci chi siamo pur di assecondare l’altra persona per tenerla vicina. Ma questo innesca delle dinamiche poco sane che invece di dare sicurezza e stabilità ci rendono vulnerabili e perennemente turbati. Diventiamo bambini impauriti e feriti, poco inclini a riflettere lucidamente su quali possano essere gli errori compiuti per applicare dei cambiamenti sostanziali nelle nostre azioni. Ripetiamo schemi fissi quasi inconsciamente e rimaniamo profondamente sfiduciati quando l’ennesimo rapporto non fila.
La fuga preventiva diventa automatica, ma anche questo frustra il nostro desiderio che sarebbe semplicemente quello di amare ed essere amati.
Cosa fare allora per provare ad interrompere questo circolo vizioso?
Può sembrare un controsenso, ma il mio consiglio è quello di creare un momentaneo stand-by: sospendere le frequentazioni inappaganti, allontanarsi dall’oggetto del desiderio.
L’amore è qualcosa di più che la personificazione di un sentimento, è un modo di intendere la vita e non riguarda solamente la sfera sentimentale. È gentilezza, cura, bellezza, rispetto, impegno, sincerità, tenerezza, passione, ironia, pazienza e capacità di perdonare.
Per comprendere il valore di ogni singola sfumatura è bene cercarla prima in noi stessi e poi utilizzare la nuova consapevolezza come una bussola che ci aiuti ad incontrare qualcuno affine. Solo allora avverrà la magia e non sarà qualcosa di passeggero.
Il resto lo reputo una perdita di tempo!