(-3) L’America? A sinistra, dopo la Groenlandia

“Hey John, come hai trovato l’America?”, domanda il cronista ad un giovanissimo John Lennon. “Ho girato a sinistra della Groenlandia”, risponde lui prima di scoppiare a ridere. È una battuta ma a ben guardare potrebbe essere interpretata anche come un chiaro giudizio. Chissà se al mio ritorno, sentendomi rivolgere lo stesso quesito avrò la prontezza di riflessi e la delusione sufficienti per ripetere la gag del grande John.
Intanto le ore che separano me e mio figlio Damiano dalla partenza si assottigliano sempre di più. I rilassati preparativi di solo qualche settimana fa cominciano a farsi frenetici. Biglietti, visto, assicurazione, prenotazioni, l’occorrente per fotografare e per riprendere in video, i calcoli sul fuso orario (“Papà, per vedere la Champions dovremo alzarci alle 3 di notte”), le conversazioni in inglese, le pillole per dormire…

La valigia aperta ai piedi delle letto inizia a riempirsi. Un’azione normale. La si fa ogni volta che si va in vacanza. Sarò fissato, presuntuoso o non so che diavolo, ma non riesco a considerarla tale. Credo le si addica di più l’appellativo di “missione”.

Ed è l’incredulità il sentimento da cui mi sento sovrastare. Perché non credevo possibile che sarebbe accaduto per davvero. E tutto grazie ad un libro. Un libro che racconta la storia di una ragazzina vissuta nella prima metà dell’Ottocento, in uno sperduto paesino del Tirolo austriaco. Una donna che durante i 33 anni della sua breve vita non ha fatto assolutamente nulla. È rimasta a letto, tra atroci sofferenze, senza nutrirsi né dormire. Una presenza insignificante che però all’epoca attirò visitatori illustri da tutta Europa, grazie alle cui testimonianze questa storia è giunta fino a noi.
Una donna talmente insignificante, al punto che duecento anni dopo siamo ancora qui a parlarne e a scriverne. E ora “mi spinge” a solcare l’oceano affinché di Maria Domenica Lazzeri se ne cominci a parlare anche di là.


“Le occasioni della vita sono infinite e le loro armonie si schiudono ogni tanto a dar sollievo a questo nostro pauroso vagare per sentieri che non conosciamo”. La meravigliosa frase di Pier Vittorio Tondelli mi accompagna, mentre sul retro dello stesso pezzo di carta mi segno di svoltare a sinistra, non appena avrò superato la Groenlandia. Non si sa mai!

pinoloperfido@gmail.com

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Pubblicato da Pino Loperfido

Autore di narrativa e di teatro. Già ideatore e Direttore Artistico del "Trentino Book Festival". I suoi ultimi libri sono: "La manutenzione dell’universo. Il curioso caso di Maria Domenica Lazzeri” (Athesia, 2020) e "Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis" (Edizioni del Faro, 2022). Nel 2022 ha vinto il premio giornalistico "Contro l'odio in rete", indetto da Corecom e Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige. Dirige la collana "Solenoide" per conto delle Edizioni del Faro.