Arte, filosofia, artigianato e molto altro. In via della Ceriola a Mattarello da cinquant’anni accade qualcosa. Qualcosa di molto speciale che ha a che fare con tutte quelle cose lì, con il passato, il presente, ma anche con il futuro prossimo. Andiamo con ordine, però. Innanzitutto è una storia di persone: Settimo Tamanini, la signora Fausta, i figli Gianfranco e Luca. Una famiglia che in molti conoscono sotto l’intrigante brand di Mastro 7. Sono cinquant’anni che forse vale la pena raccontare ai nostri lettori perché va molto al di là della semplice aneddotica aziendale. La “colpa” è proprio di Settimo, l’ispiratore massimo di questo progetto orafo artigiano, dall’alto del suo bagaglio sterminato di conoscenze, di precisi valori e di una filosofia di vita che combacia alla perfezione con l’attività lavorativa.
Quando parla, Settimo è incontenibile: una fucina di aneddoti, citazioni, riferimenti alla mitologia e ai testi sacri. Insomma, si fa fatica a stargli dietro, ma ci si impegna nel farlo perché il suo eloquio assomiglia così tanto ad un dono al punto da far percepire all’ascoltatore che distrarsi sarebbe un’occasione persa. Certi solchi sulla fronte non sono solo un sintomo dell’età, ma di un pensiero che sa viaggiare e sa come far viaggiare un’attività artistica nella giusta direzione che non è solo quella commerciale, ma nasconde prerogative pedagogiche legate alla bellezza e allo stupore. E lui lo sa bene. Sa come “il rapporto con lo spazio e con il tempo era ed è sempre legato alle stagioni”. Conosce questa regola imprescindibile fin da quando, all’età di 14 anni, venne assunto nel laboratorio di Vittorio Benetti e poi dai Fratelli Conotter. Cominciò qui a lavorare e cesellare i metalli. (Ma forse il tutto comincia molto prima, con una bisnonna, Irene Agostini, che fa la cesellatrice, ed un trisavolo di “razza pittora” intagliatore e doratore di altari.)
Dal 1970 al 2020 fanno cinquanta anni tondi. È vero, siamo nel 2021, ma l’anno sorso il mondo si è preso una pausa di riflessione a causa della pandemia.
Cosa hanno fatto Settimo e i suoi durante quei mesi sospesi? Oltre a continuare a creare preziosi hanno “indagato sull’origine nel nome di questa via, tanto per capire una volta per tutte a cosa si riferisce quel Ceriola”. Sì, ha a che fare con la Candelora, ancora tradizione e riti di passaggio. Ogni cosa ne sembra permeata qui. Settimo, dei Tamanini “Valsordi”, cioè di Valsorda, è un signore capace di molte cose, a parte una: accontentarsi. Nei primi anni Settanta continua a studiare. Non si ferma alla pratica: frequenta corsi di disegno dal vero imparando da alcuni dei migliori artisti dell’epoca tra cui Remo Wolf, Gino Novello e Arcadio Borgogno. Nel 1970, ormai affermato artigiano orafo a Trento, prende la decisione di fondare il suo laboratorio, firmando le opere con il nome di Mastro 7.
L’idea è che attraverso l’Arte orafa e i gioielli sia possibile regalare emozioni e sottolineare con classe i momenti importanti della vita. La raffinata arte orafa, i gioielli e le creazioni Mastro 7 diventano ben presto popolari a Trento. Tra le prime creazioni ci sono anche i fiori in metallo prezioso, che contribuirono a diffondere il suo nome in Italia e nel resto del mondo; seguono i particolari gioielli in oro e argento che spiccano per il loro stile nuovo.
Passano gli anni. Nel suo lavoro Settimo viene affiancato da alcuni dipendenti e da due ragazzi, i figli Gianfranco e Luca, che respirano fin da piccoli il lavoro dei genitori. Gianfranco maestro d’arte, Luca dottore in Economia e Commercio: entrambi, con ruoli diversi, rappresentano oggi la seconda generazione Mastro 7, nonché una boccata di novità e innovazione per il laboratorio.
Settimo però non si ferma ai gioielli e alle creazioni speciali: si impegna per espandere la propria attività aprendo anche uno show room internazionale a Milano, partecipa alle mostre dell’artigianato artistico e alle sfilate di moda nazionali e internazionali, realizza opere e trofei per grandi personaggi della scena pubblica e per i grandi eventi del periodo.
L’arte orafa di Mastro 7, pur mantenendo le sue radici a Trento, viene riconosciuta anche a livello internazionale.
Gianfranco e Luca sono stati bravi a raccogliere nella giusta maniera l’imprinting artistico-filosofico di papà e a coniugarlo subito con una complessa ed iperconnessa modernità.
Ma arriviamo al nuovo millennio e Settimo affida ai figli la conduzione del laboratorio orafo, abbracciando la sfera più legata alla dimensione artistica. Materiali tradizionali e innovativi, saper fare e saper innovare si sono così legati ad un’attenzione per il cliente che si avvaleva dei moderni mezzi di comunicazione.
Il mondo stava cambiando. Cambiano gli strumenti, il laboratorio si evolve. A restare invariata è solo la manualità, la cura dei dettagli che solo la mano dell’uomo o della donna possono garantire. Il tutto immersi in un contesto naturale che rimane l’insostituibile musa ispiratrice. “Arriviamo tutti di lì e da lì prendiamo una significanza” ama ripetere Luca, che si occupa del marketing e della promozione.
Ecco da dove viene la produzione di certi magnifici oggetti. Che spesso hanno un perché anche al di là del valore del materiale. L’albero degli abbracci, ad esempio, nato in un anno in cui gli abbracci sono stati preclusi all’umanità. Un investimento nel bello e nell’affetto di chi ci vive accanto non è mai sprecato. In via della Ceriola a Mattarello ce lo stanno ripetendo da poco più di cinquant’anni.
Info |
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Via della Ceriola 9 38123 Mattarello – Trento Tel 0461.945354 https://www.mastro7.it |