L’ingiusta distanza

Trento, 24 settembre 2021

Le galassie si allontanano, l’universo si sta espandendo sempre più velocemente, mettendo sempre più distanza tra un ammasso stellare e l’altro. Un gioco suicida e un po’ idiota che anche gli abitanti del pianeta Terra stanno provando ad imitare. Proprio come i pianeti, anche gli esuli figli di Eva pur continuando a dare l’impressione di essere perfettamente immobili, preservando un antichissimo status quo, viaggiando a velocità inusitate nella direzione opposta a quella di chiunque altro. Io e te, la mia generazione e la tua, la mia scelta di vaccinarmi e la tua di astenerti dal farlo. E così via, facendo contento un Potere che gongola a vederci sempre più soli e, quindi, più vulnerabili. E controllabili. Anche grazie alla tecnologia. 

I ragazzi manifestano, reclamano attenzione rispetto al futuro minaccioso che li attende all’orizzonte, provano a far sentire la propria voce, a far riflettere che forse oltre la questione del green pass c’è di più. Due giorni dopo, chiamati a fare un passettino verso un modello più sostenibile di vita grazie al referendum sul distretto biologico, gli adulti lo fanno fallire miseramente, mostrando di non provare alcuna empatia nei confronti dei ragazzi che solo 48 ore prima li avevano implorati di cominciare a fare qualcosa. Un weekend che a ben guardare ha scavato ancora di più il solco tra le generazioni, allontanando gli uni dagli altri, bolidi in caduta libera nello spaziotempo di una realtà sempre più conflittuale.

Eppure basterebbe così poco. Un impeto di buona volontà da una parte e una mano tesa dall’altra. E poi piccoli gesti, anche simbolici. Rispettare di più l’ambiente, l’acqua ad esempio, sforzandosi di capire che non si tratta di una moda, di un atteggiamento, bensì di una stringente necessità. Inquinare di menoAcquistare in modo più oculato. Magari praticando e incoraggiando la pratica del riuso, non solo nel campo dell’abbigliamento. Perché non esistono una giusta distanza o una distanza ingiusta: esiste solo la distanza e questo è quanto. Più passano i mesi e più riavvicinarsi – invertire la rotta di una disastrosa entropia – sta prendendo le sembianze di un dovere. Non possiamo più non prenderne atto.

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Pubblicato da Pino Loperfido

Autore di narrativa e di teatro. Già ideatore e Direttore Artistico del "Trentino Book Festival". I suoi ultimi libri sono: "La manutenzione dell’universo. Il curioso caso di Maria Domenica Lazzeri” (Athesia, 2020) e "Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis" (Edizioni del Faro, 2022). Nel 2022 ha vinto il premio giornalistico "Contro l'odio in rete", indetto da Corecom e Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige. Dirige la collana "Solenoide" per conto delle Edizioni del Faro.