(-2) Luoghi che chiamano altri luoghi

Esistono luoghi che ci chiamano, magari anche da molto lontano. E che si chiamano tra loro. Non ne conosciamo la ragione, ma, ancora prima di averli visti, sappiamo che seguendo la loro voce ritroveremo un pezzo della nostra anima.

Quando sono arrivato in Trentino, nel 1993, mai avrei pensato di trovarmi invischiato nel legame tanto viscerale con un luogo. A quel tempo la Valle di Fiemme non l’avevo praticamente mai sentita nominare. Ero un giovane di belle speranze che cercava qualcosa nel suo futuro, spostandosi di mille chilometri più a nord. Mi piaceva scrivere, anche se non avevo ancora ben chiaro cosa significasse accostare parole, raccontare storie e provocare emozioni in chi legge.

Eppure nel 1998, dopo la tragedia del Cermis, il legame è scattato. Un territorio mi ha silenziosamente chiesto di fare qualcosa, di mettere a disposizione il mio talento, sì insomma quello che qualcuno cominciava a definire “talento”.

Così è nato “Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis”, un testo disperato, di denuncia, che ha percorso tutte le strade possibili che la parola può percorrere per farsi grido e rabbia: poesia, monologo teatrale, radiodramma e adesso romanzo.

Ma quella stessa estate, durante la partecipazione ad un convegno a Rimini, scopro casualmente la figura della mistica Maria Domenica Lazzeri, di Capriana, sempre Valle di Fiemme. Una vicenda che mi si attorciglia addosso come un parassita e che vent’anni dopo (20 anni!) mi porta a pubblicare “La manutenzione dell’universo”.

Luoghi che chiamano altri luoghi. Una valle di montagna che chiama la nazione più potente (e prepotente) del mondo: gli Stati Uniti d’America.

L’aereo che trancia i cavi della funivia quel 3 febbraio 1998 era partito dalla base USA di Aviano. Americani i quattro ragazzi a bordo. Nessun colpevole per i venti morti.

Da New York arriva nel 2021 la telefonata che mi domanda notizie di una certa “Meneghina”. E lì sta per andare l’autore del libro che ha ricominciato a far parlare di lei.

Perché nei miei libri gli Stati Uniti d’America si debbono per forza intrecciare con i fatti e le persone della Magnifica Comunità di Fiemme? C’è un nesso di qualche tipo o è tutto un’enorme e incontrollata casualità?

PS: A proposito, poco fa, al bar Centrale incontro l’amico Raffaele, grande viaggiatore, a cui estorco utili informazioni logistiche per il mio soggiorno newyorkese: i taxi, le auto a noleggio, le mance e altre amenità; sciocchezze che però se le conosci ti evitano magre figure e di perdere un sacco di tempo. A buon rendere, Raffaè!

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Pubblicato da Pino Loperfido

Autore di narrativa e di teatro. Già ideatore e Direttore Artistico del "Trentino Book Festival". I suoi ultimi libri sono: "La manutenzione dell’universo. Il curioso caso di Maria Domenica Lazzeri” (Athesia, 2020) e "Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis" (Edizioni del Faro, 2022). Nel 2022 ha vinto il premio giornalistico "Contro l'odio in rete", indetto da Corecom e Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige. Dirige la collana "Solenoide" per conto delle Edizioni del Faro.