Ma chi t’ha dato la patente?!

Franco Franchi

Tante sono le patenti che uno si deve conquistare nella vita… quella della macchina è solo l’inizio! L’argomento è uno dei più trattati e discussi, dall’invenzione dell’automobile o suppergiù. Tutti la vogliono, ma prenderla non è cosa di poco conto: le variabili sono complesse e articolate, a partire dalle cifre (ingenti) alle modalità degli esami di teoria e di pratica. La patente da sempre ha ispirato vari settori della cultura e si caratterizza per tante sfumature – di rosa in questo caso, come l’agognato foglio – che ci riguardano da vicino. Soprattutto se siamo in età genitoriale e questa volta, anziché farla, la dobbiamo subire. 

Sì, la vita è tutta un quiz

Cantava così l’Arbore delle nottate di fine anni Ottanta, facendo una scherzosa parodia delle trasmissioni televisive che non potevano prescindere dal proporre quiz di varia natura, dal concettuale al nozionistico, dal popolare al divulgativo. Eppure ci aveva visto giusto: ancora oggi, spopolano le trasmissioni televisive a base di domande, perlopiù a risposta multipla. Ma il quiz è il grande protagonista di qualsiasi tipologia di esame. Pensiamo solo alle modalità di accesso alle facoltà universitarie e ai concorsi pubblici, che propongono quiz trabocchetto, fornendo opzioni di risposta che differiscono tra loro per dettagli linguistici – un avversativo piuttosto che una congiunzione – che possono trarre in inganno anche i più scafati della teoria. 

“Ma chi t’ha dato la patente?” 

È il titolo di un film di genere comico e risale all’ormai lontano 1970. I protagonisti sono una coppia bomba del cinema, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, titolari di un’autoscuola. Pur di salvare la loro attività, sono disposti a cedere a qualsiasi compromesso, che va dalla corruzione burocratica all’espediente del suggeritore vocale – posizionato a loro insaputa – che consentirà a due belle americane di superare l’esame. Profetici i due indimenticabili attori, visto che – per dirla alla Machiavelli – il fine giustifica i mezzi. 

Pirandello e la patente

Il protagonista della celebre novella di Pirandello è considerato uno iettatore, uno che porta sfortuna. Stanco di questa situazione, un giorno decide di querelare due giovani che hanno fatto gli scongiuri al suo passaggio. Ma davanti al giudice, dichiara di non volerli far condannare, quanto piuttosto di ottenere una “patente” ufficiale di iettatore, con la pretesa di essere pagato per tenere lontane le sue maledizioni. Andando al di là del significato tipico della narrativa pirandelliana – la frattura tra ciò che siamo veramente e come gli altri invece ci vedono – deduciamo che per ogni cosa (anche la più assurda) serve una patente. Una certificazione che ufficializzi quello che siamo o vogliamo essere. 

Se ne parla anche in radio, eccome!

“Prima o poi  capiterà di avere un figlio in età da patente che ti verrà a dire: Papà, non riesco a capire i quiz. E tu lo guarderai con quell’aria di sufficienza con cui noi adulti guardiamo i giovani. Poi ti metti lì, fai il quiz con lui e ne sa più di te.” In una esilarante puntata del programma “Deejay Chiama Italia”, Linus e Nicola Savino si [ri]mettono alla prova con i famigerati quiz, mettendo in seria difficoltà la redazione del programma. Ormai patentati da decenni, i protagonisti si sfidano a colpi di opzioni di risposta e si accorgono di essere in crisi sulle modalità di risposta. Una su tutte? Sentite qua: Il freno di stazionamento non deve essere utilizzato per la frenatura di servizio. Vero o falso? Il punto è capire che per freno di stazionamento si intende il più immediato freno a mano, mentre per frenatura di servizio è la normale frenata a pedale. La difficoltà consiste quindi nell’interpretare il linguaggio poco usato e per certi versi troppo tecnico e quindi ingannevole.

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Pubblicato da Tiziana Tomasini

Nata a Trento ma con radici che sanno di Carso e di mare. Una laurea in materie letterarie e la professione di insegnante alla scuola secondaria di primo grado. Oltre ai grandi della letteratura, cerca di trasmettere agli studenti il piacere della lettura. Giornalista pubblicista con la passione della scrittura, adora fare interviste, parlare delle sue esperienze e raccontare tutto quello che c’è intorno. Tre figli più che adolescenti le rendono la vita a volte impossibile, a volte estremamente divertente, senza mezze misure. Dipendente dalla sensazione euforica rilasciata dalle endorfine, ha la mania dello sport, con marcata predilezione per nuoto, corsa e palestra. Vorrebbe fare di più, ma le manca il tempo.