Ma di cosa hanno paura gli italiani, al giorno d’oggi?

In un sondaggio realizzato da Ipsos (a cura di Lucio Formigoni) per il Corriere della Sera, un campione di italiani è stato invitato a rispondere ad una serie di domande. Sono state toccate diverse tematiche, dalle priorità dell’Italia e del proprio territorio in questo momento, passando dal conflitto in Ucraina, per la pandemia ed infine riguardo l’andamento economico con la forte inflazione attualmente in atto. Per quanto riguarda le priorità degli Italiani, in testa spiccano con l’84% delle risposte il lavoro e l’economia, sia per quanto riguarda il contesto nazionale che quello territoriale. A seguire, a livello nazionale, il Welfare e l’assistenza, in netto aumento rispetto ai dati rilevati un anno fa, con un aumento dal 24 al 55%. Da notare come sia quasi quadruplicato negli ultimi 5 anni l’interesse per le tematiche ambientali, passando da un misero 6 fino ad un ben più solido 22%.

Per quanto riguarda invece l’andamento della situazione economica, è curioso notare come si invertano le stime a seconda dell’orizzonte temporale. Infatti, parlando dei prossimi 6 mesi la maggioranza degli individui intervistati è pessimista, mentre per quanto riguarda i prossimi 3 anni la tendenza si inverte con la maggioranza che si auspica un cambiamento positivo.

Per quanto concerne la preoccupazione dovuta all’inflazione nel proprio nucleo familiare, invece, la situazione è rimasta pressoché invariata rispetto ai due semestri precedenti in cui è stata svolta l’indagine, evidenziando un forte clima di paura e apprensione. Rispetto al conflitto in Ucraina, la maggioranza si dichiara preoccupata, a segnale di una situazione che, con l’evidenza dei dati, non viene percepita poi tanto lontana. L’aspetto più preoccupante riguardo al conflitto risultano essere le potenziali conseguenze economiche, che si traducono principalmente in rincari di beni e servizi e in rischi riguardo ai risparmi. Paura che si traduce soprattutto nell’eterogeneità nelle risposte quando, agli intervistati viene chiesto se si trovano d’accordo con le sanzioni nei confronti della Russia, con tutte le possibili conseguenze economiche soprariportate. Al contempo, quando viene chiesto di prendere uno schieramento all’interno del conflitto, sempre più persone, con il passare del tempo, hanno iniziato a dichiararsi neutrali piuttosto che a fianco dell’Ucraina.

E per quanto riguarda la pandemia, invece? È solo un vecchio ricordo oppure è un qualcosa di ancora molto presente nella vita e nella mente degli italiani? Le statistiche riportate affermano che con il passare dei mesi il rischio viene percepito sempre più come meno importante. Il 61% degli intervistati, infatti, ritiene che ormai il peggio sia passato, mentre il 41% ritiene che la minaccia da Covid-19 in questo momento risulti abbastanza limitata.

Concludendo, si può notare come gli italiani siano sempre più spaventati dall’andamento economico viziato da un’inflazione sempre più marcata. Se nel 2021 sembrava poterci essere un ritorno ad un clima di speranza, con l’inizio della guerra in Ucraina è innegabile come si sia tornati ad un sentimento guardingo, timoroso del presente e con sempre meno fiducia nel futuro, proprio come durante l’apice dello stato di emergenza legato alla pandemia.

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Pubblicato da Fabio Loperfido

Nato allo scadere del millennio, Fabio è uno studente errante che ancora non ha ben chiaro cosa potrebbe volere il mondo da uno come lui. Nel mentre prova ad offrire ciò che vede con i suoi occhi tramite una sua lettura, con la speranza che il suo punto di vista possa essere d'aiuto a qualcuno martellato dai suoi stessi interrogativi.