“Due vite” è la canzone vittoriosa all’edizione n. 73 del Festival di Sanremo, naturalmente con la voce di Marco Mengoni. Una vittoria che bissa il successo di dieci anni fa. Mengoni è sempre stato in testa alla graduatoria delle singole serate e si è confermato anche nella finalissima. Il podio si completa con Lazza “Cenere” e Mr. Rain “Supereroi”. Ultimo è quarto con “Alba” nonostante la grande vocalità Tananai quinto con “Tango” dopo l’ultimo posto dello scorso anno. I primi 5 posti della classifica sono quindi occupati da cantanti uomini, tanto che Mengoni ha dedicato il trionfo alle colleghe in gara. Giorgia è sesta “Parole dette male”.
Questi gli altri premi assegnati: Colapesce Dimartino con “Splash” premio della critica Mia Martini, ancora “Colapesce Dimartino” premio sala stampa Lucio Dalla, Mengoni premio assegnato dall’orchestra, ai Coma Cose “L’addio” il premio Sergio Bardotti per il miglior testo.
La serata è terminata quasi alle tre di notte, ha visto la preziosa presenza di Gino Paoli e Ornella Vanoni, capisaldi delle sette note che si dono esibiti in momenti diversi. Prima Gino Paoli che ha proposto “Sapore di sale”, “Il cielo in una stanza”, “Una lunga storia d’amore”, e poi Ornella con ”L’appuntamento”, “Domani è un altro giorno ”, “Una ragione di più “.
Molto bello il ricordo di Gianni Morandi per l’amico Lucio Dalla che il prossimo 4 marzo avrebbe compiuto 80 anni. I Depeche Mode hanno ribadito con una buon esecuzione la solidità anche attuale della band.
Festival premiato in ogni serata, un Festival sempre più social in particolare orientato verso Instagram, un Festival nel quale all’inizio ha visto Roberto Benigni celebrare l’art. 21 della Costituzione sulla libertà di espressione, per poi ogni giorno sentire propositi di censura su qualche artista, un Festival che testimonia una buon momento dello stato di salute della canzone. Di questo avremo modo di approfondire il tema.
