Monopattini condivisi, bello, ma attenti alla sicurezza!

Cinquecento monopattini elettrici condivisi e geolocalizzati sono stati messi a disposizione alla cittadinanza dall’amministrazione comunale di Trento, in una sperimentazione che andrà avanti fino ad agosto 2021. Il tutto per far familiarizzare i trentini con questo mezzo innovativo, ecologico ed economico, sul modello di quanto accade in tante città europee. L’idea è che l’utente abbonato al servizio possa utilizzare il monopattino fin quando gli serve e che al termine dell’uso lo lasci a disposizione di un nuovo utente che può rintracciare i mezzi nelle vicinanze tramite la geolocalizzazione. Ma non mancano polemiche e preoccupazioni, che riguardano l’uso concreto di questi veicoli. Il Codice della strada li equipara ormai alle biciclette, con tutte le evidenti conseguenze. Possono circolare liberamente sulle strade cittadine e persino su quelle ad alta intensità di traffico, purché il limite di velocità non superi i 50 chilometri orari. Non è dunque raro che si incrocino questi mezzi, con cui l’automobilista ha meno familiarità rispetto alle biciclette (già di loro maltrattate nel traffico cittadino dai conducenti di autobus e automobili), anche in situazioni di traffico pericoloso. È un aspetto importante che riguarda la sicurezza di automobilisti e “monopattisti”, che stanno sviluppando una relazione di reciproca insofferenza. Un’altra problematica riguarda il rilascio di questi monopattini condivisi una volta che l’utente ne ha terminato l’utilizzo: nelle città europee il monopattino “pubblico” viene semplicemente “lasciato lì dov’è”, ovunque l’utente si trovi, nell’attesa che venga recuperato da un altro utente nei paraggi o dal personale addetto alla ricarica della batteria. Una pratica insolita a cui non siamo abituati. Numerosi cittadini hanno condiviso sui social le foto dei monopattini “abbandonati” in mezzo ai marciapiedi o al bordo delle strade, con comprensibile sconcerto dei passanti. Senza dimenticare che i monopattini possono rappresentare un ostacolo per le persone non vedenti, con disabilità: costoro già hanno tanti problemi a muoversi nel traffico pedonale della città, ora rischiano di trovarsi davanti pure i monopattini a bloccare il loro percorso. Certamente la sperimentazione è interessante, proprio in virtù di questo spirito di condivisione (che speriamo regga…), ma sarebbe opportuno trovare soluzioni in grado di rispettare il diritto di tutti a muoversi in libertà.

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Pubblicato da Fabio Peterlongo

Nato nel 1987, dal 2012 è giornalista pubblicista. Nel 2013 si laurea in Filosofia all'Università di Trento con una tesi sull'ecologismo sociale americano. Oltre alla scrittura giornalistica, la sua grande passione è la scrittura narrativa. È conduttore radiofonico e dal 2014 fa parte della squadra di Radio Dolomiti. Cronista per il quotidiano Trentino dal 2016, collabora con Trentinomese dal 2017 Nutre particolare interesse verso il giornalismo politico e i temi della sostenibilità ambientale. Appassionato lettore di saggi storici sul Risorgimento e delle opere di Italo Calvino.