Muoversi in bici? Sì, ma in sicurezza

Il 10 novembre scorso un insolito corteo ha presidiato per un’ora viale Monza, una trafficata via di Milano. Un centinaio di bici si sono disposte in fila indiana lungo la ciclabile che costeggia la carreggiata, in segno di protesta. Il motivo? La scarsa sicurezza stradale per i ciclisti. A scatenare la protesta il tragico accadimento dell’8 novembre a Milano, quando all’angolo tra via Tito Livio e via Einstein, un ragazzo di appena 14 anni è stato investito e ucciso da un tram, mentre in bici attraversava i binari per raggiungere la scuola. Nonostante il conducente del tram abbia suonato l’allarme e provveduto a frenare il mezzo, non è riuscito a fermarlo in tempo. Appena il giorno prima, stavolta a Cesena, stessa triste sorte per un bimbo di sette anni: caduto dal seggiolino della bici del padre è stato investito da un autobus. Due tragedie terribili, che hanno sollevato lo spinoso tema della scarsa sicurezza in cui si trova ancora, specie in città, chi sceglie di usare la bicicletta per muoversi. Nella via dove si è tenuta la protesta di cui sopra, ad esempio, viale Monza per l’appunto, spesso e volentieri la corsia riservata alle biciclette viene occupata da auto in sosta breve, che costringono i ciclisti ad un pericolosissimo slalom, tra auto ferme e veicoli in movimento dal lato opposto. Secondo l’osservatorio dell’Asaps (Associazione sostenitori e amici della Polizia Stradale), che rielabora i dati Aci e Istat, quest’anno in Italia 105 persone sono morte per strada in sella ad una bici. Nel 2021 gli incidenti sono stati oltre 1200, contando anche quelli in cui è coinvolto un monopattino elettrico, e oltre 3400 contando anche altri tipi di veicoli slow. In totale: 229 morti. Le città più pericolose per la mobilità dolce sono Milano, Roma, Bologna, Genova, Firenze. Chi sceglie di spostarsi in bici o in monopattino rischia quindi la vita molto più rispetto ad un automobilista, con un indice di mortalità di 1,2 morti ogni 100 incidenti. Non è solo un problema italiano, dato che in Europa in dieci anni sono morti ben 6000 ragazzi! In Italia però, nonostante – anzi in realtà proprio per questo – rispetto ai paesi nordici ci si muova molto meno in bicicletta, il rischio è nettamente più alto. Il problema infatti è che da noi circolano moltissimi veicoli: paradossalmente, nonostante la popolazione del nostro paese continui a calare, il numero di auto cresce sempre di più, e circolano ancora troppo poche biciclette. Una soluzione sicuramente sarebbe incentivare maggiormente la mobilità dolce, a patto però di renderla naturalmente più sicura, consentendo uno spazio sufficiente ai ciclisti e automobilisti per muoversi parallelamente rispettando una distanza di sicurezza. Occorrerebbe quindi ottimizzare i tracciati delle piste ciclabili, in modo che non seguano percorsi poco sensati e pericolosi o che addirittura si interrompano bruscamente. Ovviamente però, anche i ciclisti (e i pedoni) devono rispettare il codice della strada senza diventare un pericolo per chi guida! Altra soluzione, di cui spesso si sente parlare ultimamente, è istituire più zone urbane in cui il limite di velocità non superi i 30 km/h. Insomma, aumentare le bici in circolazione e la buona convivenza tra ciclisti e automobilisti è possibile, ma molta strada va ancora fatta per migliorare sul fronte sicurezza. Senza contare, che ne beneficerebbero naturalmente anche l’ambiente, la salute pubblica e la qualità della vita. 

Idea regalo green

In vista del Natale, ecco qualche idea regalo sostenibile e originale. Ovviamente, vanno sempre bene i regali fai da te, come biscotti fatti in casa, addobbi realizzati con materiale naturale (pigne, legno) o recuperato creativamente (lana, stoffa, bottoni…). In alternativa, una valida idea è donare un contenitore green: una borraccia, una shopper in tessuto, un porta panino di stoffa, una lunch box di alluminio… Per essere originali si può regalare un alveare da adottare, per garantire al nostro caro una fornitura di miele e allo stesso tempo contribuire ad aiutare le api, oppure, su alcuni siti è possibile addirittura adottare una foresta tropicale e ricevere coloratissimi calzini regalo. Altrimenti, via libera a borse e zaini con materiali riciclati; sciarpe, maglioni o beauty in bambù, oppure gli intramontabili prodotti per l’igiene personale, naturalmente in formato solido!

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Pubblicato da Silvia Tarter

Bibliofila, montanara, amante della natura, sono nata tra le dolci colline avisiane, in un mondo profumato di vino rosso. La vita mi ha infine portata a Milano, dove ogni giorno riverso la mia passione di letterata senza speranza ai ragazzi di una scuola professionale, costretti a sopportare i miei voli pindarici sulla poesia e le mie messe in scena storiche dei personaggi del Risorgimento e quant'altro. Appena posso però, mi perdo in lunghissimi girovagare in bicicletta tra le abbazie e i campi silenziosi del Parco Agricolo Sud, o mi rifugio sulle mie montagne per qualche bella salita in vetta. Perché la vista più bella, come diceva Walter Bonatti, arriva dopo la salita più difficile.